L’ultimo in ordine di tempo è stato il premio ’Marche una Regione da podio’, conferito alla Virtus Servigliano nel Salone d’onore del Coni, a Roma, in presenza del presidente Giovanni Malagò. A ritirarlo, per il sodalizio giallorosso, il presidente Fabio Paci e il sindaco Marco Rotoni, a cui sono andati i complimenti anche da parte del presidente del Coni Marche, Fabio Luna. A seguito della promozione in serie A1 nel tennistavolo maschile, ottenuta il 20 aprile scorso battendo in casa il Pescara, la Virtus è stata festeggiata un po’ ovunque, ricevendo vari riconoscimenti. Una società, la Virtus Servigliano, impegnata fin dalla fondazione anche nel sociale con progetti mirati destinati ai ragazzi meno fortunati, come nel caso delle tante attività portate avanti in collaborazione con i centri riabilitativi ’Rugiada’ e ’Albero dei Talenti’. Quindi, prestigiosi risultati in ambito sportivo con la galoppata dalla D2 alla serie A1, ma anche attenzione al sociale. Il primo tifoso della Virtus è proprio il sindaco di Servigliano, Marco Rotoni, sempre presente a tutte le gare.
"Ogni volta che otteniamo un riconoscimento penso ai primi tempi, quando ci si ritrovava con gli amici di sempre a giocare a ping pong all’oratorio – ricorda Fabio Paci –. Poi nel 2012 è nata la Virtus, riprendendo la tradizione pongistica serviglianese degli anni ’70 e ’80, e da lì in avanti la passione è cresciuta. Nei primi anni giocavamo anche noi amici nelle categorie minori, poi con il salto di categoria noi ragazzini di ieri che eravamo siamo passati a dirigere e a coordinare, tutti insieme, una società dove regnano armonia e collaborazione, seguendo i valori dello sport. La serie A1 è molto dura, livello altissimo. Il nostro orgoglio è applaudire con la maglia della Virtus due tra i migliori giovani del mondo, Danilo Faso e Ryuusei Kawakami, e vedere il nome di Servigliano nei maggiori tornei del mondo, oltreché nel massimo campionato italiano".
Una dedica speciale per tutti i successi ottenuti dalla Virtus: "Non dimenticheremo mai gli amici che ci sono stati vicini e che ci hanno lasciato prematuramente. Penso ad Alessandro Sirocchi, uno dei primissimi giocatori, a Gastone Cappelletti, colonna in campo per vari anni, e ad Alberto Berdini, dirigente generoso e sempre disponibile con la prima squadra in ogni angolo della penisola, un gigante buono che molto ha dato nel consolidamento del club. Ogni volta che la Virtus regala emozioni il pensiero vola al loro ricordo e alla loro memoria".