
Il fiore e la farfalla, due simboli di bellezza
La bellezza è un concetto che da sempre affascina e incuriosisce l’umanità. E’ un sentimento, un’idea che può essere vissuta, espressa e percepita in molti modi. La bellezza è stata oggetto di riflessione nel corso della storia. Platone scriveva: "La bellezza è la promessa della felicità" invitandoci a riflettere sul legame tra bellezza e piacere. Non è solo un aspetto estetico, ma una condizione che ci permette di avvicinarci alla felicità. È un momento che riempie di soddisfazione e ci offre una sorta di serenità interiore. Anche Oscar Wilde affermava: "La bellezza è un enigma che solo l’amore può decifrare" sottolineando l’importanza della bellezza nell’intimità e nelle relazioni. La scrittrice e filosofa Simone de Beauvoir diceva: "La bellezza è il silenzio dell’anima che si fa vedere nel corpo". In queste parole c’è l’idea che la bellezza sia un’espressione del nostro essere, che emerge nelle nostre azioni quotidiane e nelle scelte che facciamo, noi giovani ci ritroviamo in questa citazione, anche se siamo dell’idea che la bellezza si esprima soprattutto attraverso le nostre azioni. Un atto di gentilezza, un sorriso sincero sono manifestazioni della bellezza interiore che si riflettono nel mondo esterno. Guardando al passato, studiando la storia dell’arte, ci rendiamo conto che la concezione di bellezza è cambiata profondamente. Nel Rinascimento, la bellezza era idealizzata nelle sue forme più piene e generose, le donne ritratte dai pittori erano simboli di una bellezza morbida, che esprimeva fertilità, pienezza e armonia con la natura. Nell’epoca impressionista la bellezza delle donne veniva spesso associata alla fragilità e alla delicatezza. Ogni epoca ha creato il suo ideale di bellezza con l’intento di celebrare ciò che era considerato perfetto in quel momento. Oggi la bellezza è ancora fortemente legata a stereotipi creati dalla società dei consumi. I media, la moda e la pubblicità tendono a promuovere un’immagine di bellezza irraggiungibile. Queste immagini contribuiscono a rendere la bellezza un valore superficiale. Questo tipo di fascino spesso esclude una vasta parte della popolazione, creando una pressione psicologica soprattutto sui giovanissimi, che in molti casi sfocia nell’errore di sentirsi inadeguati. Ecco che la bellezza, in questi casi, si svuota della sua essenza, manifestando il suo opposto. Invece, noi crediamo che la bellezza non si limiti a ciò che vediamo nelle riviste o nelle passerelle, ma si esprima in ogni individuo, attraverso la sua unicità. I social media hanno dato voce a una bellezza più autentica e vicina alla realtà. È tempo di liberarsi dai condizionamenti sociali, per accogliere una visione più ampia, che possa celebrare la bellezza in tutte le sue forme.
Classe III C, coordinati dalla docente Daniela Mircoli: Domi Klarisa e Moretti Lucrezia.