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Cyberbullismo, quando gesti da vigliacchi invadono il web e diventano virali in un attimo

Il cyberbullismo è un grave fenomeno in crescita in Italia, coinvolgendo soprattutto i giovani. L'associazione A.I.C.S. si impegna nella prevenzione e supporto alle vittime. Il tragico caso di Carolina Picchio evidenzia le drammatiche conseguenze di queste azioni.

Il cyberbullismo è un insieme di azioni aggressive di una singola persona o gruppo realizzate attraverso l’uso di strumenti elettronici e telematici, quali computer, social network e altri, il cui obiettivo è quello di provocare danni a uno o più individui, mentre i responsabili nascondono la loro identità dietro avatar virtuali. Generalmente il cyberbullismo coinvolge in primo luogo i giovani e negli ultimi cinque anni l’Italia ha visto una crescita esponenziale di questo fenomeno. L’associazione italiana di prevenzione al cyberbullismo, A.I.C.S., nasce con l’intento di prevenire e contrastare lo sviluppo e la diffusione di queste dinamiche e sostenere le vittime. Esempio eclatante del fenomeno è la vicenda di Carolina Picchio, una ragazza di 14 anni che, dopo aver mangiato una pizza con gli amici, si sente male per aver bevuto e perde conoscenza. A questo punto viene accerchiata e presa di mira dal ‘branco’. Le scene vengono riprese in un video poi pubblicato in rete attraverso alcuni social network ricevendo commenti denigratori e insulti. A seguito dei fatti, Carolina, disperata, la notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013, si toglie la vita. La vicenda insegna quale dramma rappresenti per le giovani vittime essere bersaglio di queste dinamiche e fino a che punto si possa arrivare a causa della sofferenza provocata. "Le parole fanno più male della violenza. Ciò che è accaduto a me non deve più succedere a nessuno". Questo l’ultimo messaggio della ragazza. Il caso fa riflettere sull’importanza della conoscenza del pericolo e sensibilizzazione al cyberbullismo tra i giovani. Conoscere è importante perché non si ripeta, perché ci si renda conto che il cyberbullismo è più comune di ciò che si pensa e perché ognuno di noi potrebbe essere Carolina.

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