di Fabio Castori
Tutti ne parlano e ognuno di noi pensa che si tratti un problema che non ci riguardi, di un problema legato solo ad altre realtà. Purtroppo non è così perché questo fenomeno entra nelle nostre case in modo subdolo e a volte in controllabile. E’ il cyberbullismo una piaga con cui tutti conviviamo da quando i social network, come Facebook, Istagram, Whatsapp e Twitter sono entrati nelle nostre vite. Purtroppo sale anche per il 2020 il numero delle vittime di cyberbullismo nella provincia di Fermo e ad essere più esposta è soprattutto la fascia adolescenziale. Ma ad un aumento esponenziale del fenomeno, purtroppo non corrisponde ancora una vera e propria presa di posizione attraverso la denuncia dei bulli. La vittima di cyberbullismo, infatti - secondo uno studio commissionato in Italia dal Miur, Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per analizzare gli anni 2017, 2018, 2019 e 2020, resta passiva.
Su un campione di ragazzi e ragazze scelti nel Fermano tra i 9 e i 17 anni, la gran parte di loro sceglie un comportamento passivo ai rischi del web e dunque ignora il problema, sperando che si risolva da solo. Atteggiamento che sicuramente non rappresenta una soluzione e non gratifica l’autostima di quanti ogni giorno subiscono episodi di cyberbullismo. A confermare i dati ci sono i numeri della polizia postale relativi alle denunce per reati commessi a mezzo internet.
Nel 2017 i reati più denunciati da parte dei minorenni sono stati l’ingiuria, la minaccia e la molestia, seguiti dalla diffamazione online e poi dal furto d’identità. Esiguo, rispetto al fenomeno il numero dei minori denunciati nel 2018, nel 2019 e nel 2020 a livello provinciale, ovvero 39, 41 e 44. Il dato che, seppur in aumento rispetto al 2016, dove attestava 31 minori denunciati, non è in alcun modo comparabile con quello del 2015, che vedeva coinvolti 64 minori denunciati, parliamo sempre del Fermano.
Purtroppo tra i ragazzi ha preso sempre più piede l’omertà e questo non è il modo migliore per combattere un fenomeno che colpisce maggiormente le fasce deboli. Il reato di diffusione di materiale pedopornografico è stato quello più commesso tra i giovani denunciati e ritenuti responsabili, trovando il picco massimo nel 2017 e attualmente in calo anche se solo del 12%. Sono stati 235, invece, a livello nazionale, i casi di minori vittime di cyberbullismo nel 2016 trattati dalla polizia postale e 31 sono stati i minori denunciati. Il reato più frequente che ha portato alla denuncia di un minore è stato la diffamazione online.