Croce Verde, in un anno 25mila persone trasportate

Bilancio dell’associazione che oggi vanta 300 volontari e un parco di 25 mezzi. Il plauso del sindaco . .

Croce Verde, in un anno 25mila persone trasportate

Croce Verde, in un anno 25mila persone trasportate

L’organizzazione perfetta di un’azienda, un parco auto di 25 mezzi, quasi 300 volontari e 17 dipendenti, un bilancio solido e un’infinità di servizi, chilometri, attività coperti. È il bilancio sociale della Croce Verde, il conto di quello che si vive in un anno, all’insegna della chiarezza e della trasparenza, cogliendo sempre le sfide futuro, come sottolinea il presidente Emanuele Del Moro: "Ci apriamo sempre a tutti i cittadini, il bilancio sociale è uno strumento che usiamo per dialogare col territorio. Intanto ci prepariamo alle nuove sfide, tra un mese circa inaugureremo una nuova struttura a Campiglione, sarà un poliambulatorio di livello infermieristico a cui ci si potrà rivolgere per piccole attività di assistenza, anche con l’inserimento della figura dell’infermiere a domicilio. È quello che ci viene sollecitato dalla cittadinanza, le difficoltà che cogliamo da parte di chi per esempio viene dimesso dall’ospedale e ha bisogno di cure a casa, di assistenza per una flebo o un catetere". Persone che altrimenti sarebbero costrette a rivolgersi al pronto soccorso, finendo per allungare l’attesa già lunghissima degli utenti coi codici meno gravi, lo ha sottolineato il sindaco Paolo Calcinaro che ha aggiunto: "Quella che arriva dalla Croce Verde è una lezione di solidarietà e di vicinanza continui. Qui possiamo contare anche sulla professionalità di chi è in grado di programmare la sicurezza sanitaria per i grandi eventi, quando c’è stato il Jova Beach in spiaggia la Croce verde è stata al centro di una organizzazione senza sbavature".

Importante l’apporto della pubblica assistenza per la gestione di persone fragili, nel 2023 ci sono stati 25.290 trasporti complessivi, in aumento quelli per il settore socio sanitario, diminuiti del 3 per cento gli spostamenti per le emergenze. Per il cda Alessandro Fedeli ha spiegato che l’associazione, che non ha scopo di lucro, ha un bilancio solido e aperto alla città, realizzato fin dal 2004: "Sosteniamo il mutuo importante per la sede e paghiamo 560mila euro l’anno per i dipendenti ma sono il nostro capitale, il senso di quello che si fa qui, dove crescono le persone, si formano, si incontrano e diffondono solidarietà vera". Due volte l’anno si organizzano corsi di formazione per la sicurezza, il presidente della Fondazione Carifermo Giorgio Girotti Pucci ha ribadito la vicinanza ad una organizzazione capillare e centrale per l’organizzazione sanitaria. Silvia Borraccini è una dipendente, arrivata come volontaria, oggi esperta di organizzazione dei servizi, per lei e per tutti la motivazione è nel migliorare sempre il servizio nei confronti gli utenti. Paolo Cicchinè è volontario storico, c’era in origine, 42 anni fa, con Rosario Pascucci e pochi altri visionari che hanno dato il via alla storia: "Eravamo pochissimi, con un’ambulanza sola parcheggiata a casa di un volontario. Abbiamo visto nascere il sistema dell’emergenza, lo abbiamo visto diventare più complesso, abbiamo vissuto una guerra vera, quella del Covid, oggi siamo ancora qui e continuiamo a formarci, a informarci, a occuparci degli altri".

Angelica Malvatani