Fermo, 14 gennaio 2021 - Un ospedale sotto assedio, coi servizi ridotti al minimo e la preoccupazione che sale. Al momento la situazione ricoveri Covid al Murri è di 88 degenti dopo che si è aperto un focolaio nel reparto di medicina. I pazienti sono 30 nel reparto di malattie infettive, 5 a terapia intensiva, 22 a medicina Covid 1, 27 a medicina Covid 2, uno in area grigia e tre al pronto soccorso. Da ieri sono state effettuate 4 dimissioni, 8 trasferimenti all’ospedale di San Benedetto del Tronto, 2 trasferimenti alla Rsa di Campofilone. Si sono verificati 2 decessi, una donna di 89 anni di Fermo al pronto soccorso, una donna di 83 anni di Sant’Elpidio a Mare a malattie infettive.
Il focus Covid, dati e contagi nelle Marche
Il direttore di Area Vasta, Licio Livini fa sapere che la necessità di accrescere la risposta all’aumento dei pazienti Covid ha reso indispensabile la rimodulazione degli spazi interni alla struttura ospedaliera e la riallocazione del personale dedicato alle attività clinico-assistenziali: "E’ stata disposta l’interruzione temporanea, fino al 24 gennaio, degli ambulatori ospedalieri con classe di priorità D e P (differita e programmata); mentre restano garantiti quelli con classe di priorità U e B (urgente e breve). Le prestazioni sospese verranno recuperate al termine della fase emergenziale.
Il punto La mappa del contagio. Cinque comuni Covid free
Le unità operative garantiranno la presa in carico ambulatoriale dei pazienti già in corso di trattamento. E’ momentaneamente interrotta anche l’attività di libera professione intraospedaliera". Ieri Livini ha avuto un incontro a Fermo con l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini con Nadia Storti, direttore generale dell’Asur Marche, il direttore medico della direzione ospedaliera Luca Polci, il dottor Fabrizio Santillo e il dottor Renato Rocchi. Ha sottolineato l’assessore: "Stiamo attentamente monitorando la situazione creata dal focolaio Covid all’ospedale Murri intervenendo velocemente anche coinvolgendo le strutture delle aree vaste limitrofe".
Oltre ai ricoverati, sono attualmente 71 operatori sanitari risultati positivi ai test di cui 9 medici e 40 infermieri oltre a oss e tecnici di radiologia della struttura ospedaliera, tra asintomatici e sintomatici tutti in isolamento: "Si è deciso di trasferire 20 pazienti attualmente in attesa di ricovero presso il pronto soccorso di Fermo negli ospedali delle altre aree vaste. Mentre si sta provvedendo rapidamente alla sanificazione, viene comunque garantita la funzionalità del dipartimento materno infantile, l’area oncologica, il dipartimento di salute mentale, la gastroenterologia, la nefrologia e dialisi, i servizi radiologici e di laboratorio oltre a tutte le attività territoriali e di prevenzione" assicura l’assessore. A risultare ridotti, sono i servizi di chirurgia, urologia, ortopedia e otorino, salvo naturalmente le urgenze emergenze e interventi in codice A che vengono regolarmente garantite", aggiunge Saltamartini. Il problema della scarsità di personale resta, già Fermo era fortemente sottodimensionata, oggi siamo all’allarme rosso: "Ancora nessuna risposta alla nostra richiesta alla sanità militare d i medici infettivologi, anestesisti e internisti. Proseguiamo costantemente nella ricerca di ulteriore personale sanitario per rinforzare l’ospedale Murri che è l’unico presidio della Provincia di Fermo".