Fermo, 4 marzo 2020 - E' un uomo di 63 anni il primo caso confermato di Coronavirus a Fermo, dopo una settimana di febbre a casa, lungo la costa cittadina, le sue condizioni sono peggiorate e la famiglia ha ritenuto di allertare i soccorsi. Non ci sono state le necessari indicazioni per capire che si trattava di un caso a rischio, il paziente è partito in codice verde ma per fortuna è stato accolto in ospedale con tutte le precauzioni del caso e negli spazi del pronto soccorso dedicati all'emergenza Coronavirus. Per questo il personale dell'ospedale è intervenuto senza particolari problemi, i militi della Croce Verde di Porto Sant'Elpidio gli hanno prestato le prime cure senza le indicazioni dovute e per questo l'equipaggio che è intervenuto è stato messo in quarantena.
AGGIORNAMENTO Coronavirus a Fermo, c’è il primo contagio. Famiglia e 3 sanitari in isolamento
Isolata anche la famiglia dell'uomo, la moglie e i due figli che comunque sono asintomatici e dunque con meno rischi di propagare il contagio.
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L'uomo è stato ricoverato in terapia intensiva ed è intubato, sembrerebbe aver avuto contatti con i contagiati nella zona di Riccione. in questo momento nell'ospedale Murri di Fermo sono cinque i ricoverati per Coronavirus,provenienti dal nord delle Marche, due in terapia intensiva in rianimazione, gli altri nel reparto di malattie infettive che è di riferimento per le Marche del Sud.
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Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro ha provveduto ieri a chiudere in città anche gli impianti sportivi, dopo l'ordinanza del presidente della Regione Ceriscioli che chiudeva tutte le scuole. "Sapevamo che sarebbe arrivato anche qui, siamo vigili e attenti, spiega il primo cittadino, e adottiamo tutte le precauzioni del caso. Speriamo che si trovi una luce in fondo al tunnel. Raccomando a tutti di osservare quelle regole minime di salvaguardia dell'igiene, limitare al massimo gli spostamenti in zone dove c'è un contagio più diffuso e non fare gli eroi. Se si hanno sintomi influenzali anche limitati tenerli nella dovuta considerazione, prendersi qualche giornata in più a casa e contattare il proprio medico di base. Se ci sono contatti con situazioni sospette chiamare il numero della Regione, oggi occorre elevare il senso di attenzione di tutti quanti".