C’è un pranzo che è Natale per eccellenza, un evento dove si vince la solitudine e si costruisce serenità, per chi altrimenti non avrebbe avuto una festa. È il Natale della comunità di Sant’Egidio che ogni anno, in tanti luoghi d’Italia, coinvolge circa 80 mila persone, 250 mila in tutto il mondo, per una promessa che si fa a chi è più in difficoltà, a chi è povero e solo, a chi è anziano e sente il peso dell’isolamento, ai tanti che si sono trovati a dover chiedere aiuto, perché impoveriti o senza lavoro.
Un momento bello che fino allo scorso anno nelle Marche si teneva solo ad Ancona, da questo Natale c’è anche Fermo per il pranzo di festa in cui volontari insieme ad anziani e persone sole, famiglie in difficoltà o di immigrati soli si siedono alla stessa tavola. Racconta Serena Andreoli che ha coordinato il progetto: "L’ idea è partita da un gruppetto di sei persone che prestano servizio da circa un anno presso la casa di riposo Sassatelli, per fare sentire meno soli gli ospiti e per essere loro vicini ed amici, volevamo invitarli a partecipare per trascorrere una giornata di festa in famiglia, poi abbiamo invitato le persone che prendono solitamente il pranzo all’ associazione il Ponte, anziani e persone che vivono sole, famiglie di immigrati sole seguite dall’associazione Famiglia Nuova".
È così che si riscopre il vero senso del Natale, prosegue Serena, "Sant’Egidio ha allargato la tavola in tanti paesi del mondo e anche qui a Fermo siamo felici di aver festeggiato con questo bellissimo pranzo dove si confonde chi serve e chi è servito in un unico abbraccio". Dopo la messa al convento dei Cappuccini, si è aperto il pranzo nei locali accanto, con tanti Babbo Natale che hanno portato un dono a tutti, prima dell’immancabile tombola.
Circa 80 gli invitati partecipanti, una cinquantina le persone coinvolte nell’ organizzazione, il comune di Fermo ha patrocinato l’ evento e ha aiutato ad invitare, l’ assessore Mirco Giampieri è passato per un saluto, il sindaco Paolo Calcinaro si è fermato per pranzo: "Ringraziamo i frati Cappuccini che ci hanno ospitato, tutti gli esercenti di Fermo e circondario che hanno donato cibo e bevande, in particolare il ristorante Bistrot 83 di Fermo che ha cucinato per noi e gestito il pranzo, oltre alle tantissime persone che hanno donato nelle raccolte che sono state fatte in precedenza, oggetti da regalare ai partecipanti o denaro per acquistare il necessario. Non ci aspettavamo una tale risposta da parte di tutti. Tutti i pranzi di Sant’Egidio sono realizzati grazie al sostegno gratuito dei volontari e al numero solidale 45586, attivo fino al 29 dicembre. Noi vogliamo che anche per Fermo diventi una bella tradizione".
Angelica Malvatani