Commissariamento per San Giovanni: c’è l’ok dal giudice

Il Tribunale ha rigettato il ricorso della Contrada. L’Ente contesa: "Cambia il quadro giudiziario".

Commissariamento per San Giovanni: c’è l’ok dal giudice

Alessandra Gramigna, presidente dell’Ente contesa e Commissario di San Giovanni

Nella nuova puntata della querelle giudiziaria scaturita dall’opposizione al Commissariamento da parte della Contrada San Giovanni disposto dall’Ente Contesa, il Tribunale di Fermo ha rigettato in toto il ricorso, condannando i ricorrenti alle spese di lite in favore dell’Ente Contesa (5800 euro più spese accessorie). "Speriamo che questa sentenza sia una pietra tombale e che serva a tutti (Ente, contrade e delegazioni) per capire che ci siamo dati una organizzazione interconnessa che tutti, compreso lo stesso Ente Contesa, hanno diritti e doveri da rispettare" commenta Alessandra Gramigna (presidente dell’Ente Contesa e Commissario della San Giovanni). Mostra la sentenza evidenziando i passaggi salienti. Riguardo il procedimento di armonizzazione del 2016, vi si ricorda che l’Ente Contesa riconosce esclusivamente le componenti i cui statuti sono stati approvati e avallati a seguito di quel processo di armonizzazione. Nel dicembre 2022, la San Giovanni, però, apportava modifiche a quello statuto, senza alcun avallo da parte dell’Assemblea dei Soci Promotori, di fatto neutralizzando il processo di armonizzazione: "Quando, nel febbraio 2023, abbiamo rilevato che le modifiche (che stravolgevano anche il discorso del tesseramento dei soci) non erano state preventivamente comunicate all’assemblea dei soci promotori per l’avallo, – spiega la Gramigna – da statuto, è scattato il commissariamento immediato".

Un provvedimento che il giudice ha ritenuto correttamente adottato, precisando anche che non rappresenta una contrazione della libertà di associazione e dell’attività di contrada. "Adesso ci aspettiamo che, in maniera responsabile, qualcuno ridia le chiavi della sede (di proprietà comunale) al Commissario Prefettizio, non a me. A quel punto, provvederemo a fare tutto quel che c’è da fare per far ripartire la contrada. Sia chiaro, non ho problemi su come fare il tesseramento, possiamo anche accordarci per farlo condiviso. A me interessa che la San Giovanni funzioni, non chi la dirige". Circa l’altro contenzioso innescato dalla San Giovanni contro il Comune (a fianco del quale si è schierato il Commissario di contrada) per opporsi allo sfratto dalla sede (per una morosità di 10mila euro per l’affitto): "Legittimato il commissariamento, cambia il quadro giudiziario – dice la Gramigna – ma se la San Giovanni vorrà attendere l’esito del ricorso sullo sfratto, faremo tutti i passi che servono".

Mc