Nonostante fosse un collaboratore di giustizia e quindi ’stipendiato’ dallo Stato per le presunte informazioni fornite per sgominare una cosca mafiosa nelle Marche, si era reso protagonista di una misera rapina per un ammontare complessivo di 200 euro. Per questo motivo, a conclusione dele indagini, il 51enne Gaetano Abaco di San Benedetto del Tronto, ma domiciliato a Porto San Giorgio, è stato rinviato a giudizio. Il pentito, insieme ad una donna di Arcola, in provincia di La Spezia, e a un tunisino di 35 anni, aveva messo a segno un colpo in una centro commerciale di Sarzana, sempre in Liguria. Dopo aver rubato alcolici e generi alimentari i malviventi avevano cercato di farla franca provando a superare la barriera delle casse. Il terzetto era stato però seguito dalle guardie giurate del centro commerciale che avevano chiesto il saldo della merce. Abaco, peraltro sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, il marocchino e la donna, avevano aggredito e minacciato di morte gli agenti privati della sicurezza, che avevano richiesto l’intervento dei carabinieri.
Anche per loro, però, non era stato facile fermare i tre malviventi, soprattutto il più agitato, il nordafricano di 34 anni, che aveva minacciato i militari dell’Arma con una bottiglia. Dopo alcuni momenti di tensione i carabinieri erano riusciti a riportare la calma e a ricostruire l’accaduto avvalendosi delle testimonianze e delle riprese del sistema di videosorveglianza del centro commerciale. Le immagini avevano accertato la dinamica dei fatti: pertanto Abaco e il 34enne tunisino erano stati arrestati per rapina impropria in concorso, mentre la donna era stata denunciata in stato di libertà. Il nordafricano, difeso all’avvocato Maurizio Sergi, era stato accusato anche del reato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, mentre Abaco, difeso dall’avvocato Maurizio Raffaelli, anche del reato di evasione essendo sottoposto ai domiciliari. La merce trafugata, consistente in articoli alimentari, cosmetici, abbigliamento e alcolici del valore di circa 200 euro, era stata recuperata e restituita ai titolari del centro commerciale. Abaco è un collaboratore di giustizia molto conosciuto nelle province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata, per i suoi trascorsi e i legami con clan mafiosi. Il 51enne, di origini siciliane, era finito nei guai dopo l’operazione della Distrettuale antimafia di Ancona, denominata "Gustav", con la quale era stato sgominato una pericolosa organizzazione che controllava le estorsioni, il traffico di droga e il racket del pizzo nel centro sud delle Marche. Abaco, prima del processo, era diventato un pentito che aveva collaborato con gli inquirenti e per questo motivo percepisce un mantenimento dello Stato.
Fabio Castori