REDAZIONE FERMO

Cinquant’anni di lavoro e successo

I gemelli Sgariglia raccontano la storia della ’Lucky Frank’, azienda a carattere famigliare di loro proprietà

"Non capita spesso di festeggiare i 50 anni di un’attività. Noi li festeggiamo e anche se abbiamo passato la mano ai nostri figli, Roberta (44 anni), Alessandra (38 anni) e Daniele (38), siamo ancora qui, in azienda, sulla manovia. Tutti i giorni" hanno l’entusiasmo di due ragazzi, i gemelli Luciano e Franco Sgariglia (76 anni) che hanno fondato, mezzo secolo fa, il calzaturificio Malizia, poi diventato Lucky Frank fino all’attuale Reportage. Oggi la fabbrica di calzature da donna si trova in uno stabilimento nella zona industriale sud ma i fratelli Sgariglia (cui si è aggiunta come socia, Carla, 70 anni, moglie di Franco) ricordano la storia di questa impresa, con la nostalgia di chi ne ha passate (e superate) tante. Tutto è partito da una piccola bottega in zona Marina Picena, con 3-4 dipendenti. Oggi ne sono una ventina (fanno fatica a trovare nuova manodopera), l’età media è tra i 45 e i 50 anni "e non smetteremo mai di ringraziarli perché senza di loro non avremmo potuto fare niente". Reportage produce scarpe da donna, eleganti, dalle linee versatili, senza mai perdere l’impronta e lo stile dell’azienda, ancora di più da quando c’è stato un felice passaggio generazionale. Negli anni ’70 il mercato di riferimento era italiano: "Caricavamo le scarpe sulla 500 familiare e andavamo al nord a venderle. Niente lussi, dormivamo e mangiavamo in macchina". Anche loro hanno cavalcato l’onda del mercato russo, e partecipato a 7 fiere all’anno. Un periodo dorato che, quando ha mostrato le prime falle, ha indotto gli Sgariglia a cambiare strategia, puntando sulle scarpe da cerimonia "acquistando il marchio Lino Torresi. Una produzione che ci ha traghettato fuori dal mercato russo. Era il 2007". Oggi producono una linea propria di calzature (per il mercato europeo, cinese, americano) e sono diventati façonisti per brand dell’alta moda. L’unico periodo in cui hanno dovuto chiudere perché obbligati, è stato durante il lockdown "ma, di concerto con i clienti, abbiamo trovato soluzioni soddisfacenti per rispettare gli impegni delle consegne, evitando le rimanenze in magazzino". Anche adesso che l’aumento dei costi dei materiali e dell’energia sta mettendo in difficoltà tante imprese, gli Sgariglia hanno trattato con i fornitori per andare avanti e possono festeggiare (il 16 luglio) i 50 anni di attività con orgoglio e serenità, anche grazie a segnali di ripresa che sono nell’aria. E così, la storia va avanti.

Marisa Colibazzi