Chiesa collegiata dei Santi Lorenzo e Biagio. Si apre il cantiere

Iniziano i lavori per il recupero della chiesa collegiata dei Santi Lorenzo e Biagio a Monte San Pietrangeli, danneggiata dal sisma del 2016. Il cantiere, finanziato con 780.000 euro, permetterà di restituire alla comunità un importante luogo di culto neoclassico.

Chiesa collegiata  dei Santi Lorenzo e Biagio. Si apre il cantiere

Chiesa collegiata dei Santi Lorenzo e Biagio. Si apre il cantiere

Sono iniziati ieri mattina i

lavori per la sistemazione dei ponteggio, e lunedì 24 giugno sarà finalmente aperto il cantiere che consentirà di riconsegnare alla popolazione di Monte San Pietrangeli la chiesa collegiata dei Santi Lorenzo e Biagio, uno dei maggiori esempi di monumento del neoclassicismo marchigiano. Una struttura molto importante sia dal punto di vista culturale, edificata nel 1799 su disegno del celebre architetto Giuseppe Valadier, che ospita al suo interno anche affreschi e dipinti di Luigi Fontana e altri celebri artisti. Oltre a questo parliamo della chiesa principale di Monte San Pietrangeli, danneggiata e dichiarata inagibile a seguito del sisma del 2016, che finalmente verrà recuperate a riconsegnata alla popolazione. Tutto questo grazie ad un finanziamento di 780.000 euro concesso dalla struttura commissariale delle Marche per la ricostruzione, "I lavori e le pratiche del cantiere saranno eseguite dai tecnici dell’Arcidiocesi di Fermo proprietaria della Collegiata – spiega Paolo Casenove, sindaco di Monte San Pietrangeli – noi abbiamo avuto comunicazione dell’avvio dei lavori e non possiamo che esserne felici. Negli ultimi anni la comunità non ha avuto disponibilità di un luogo di culto destinato, le celebrazioni si sono svolte in luoghi provvisori, senza contare il legame emotivo che lega la cittadinanza a questa chiesa, utilizzata anche negli ultimi anni come scenografia della rievocazione della ‘Passione di Cristo’. Ho avuto modo di confrontarmi con il Direttore dei lavori, l’opera verrà riconsegnata nell’estate del prossimo anno".

Alessio Carassai