Cerimonia al Girfalco: "Ringraziamento alle forze armate, custodi di pace e libertà"

Nel punto più alto della città si sono ritrovate tutte le istituzioni, il prefetto: "Il vostro servizio alla Repubblica merita il plauso e la riconoscenza".

Cerimonia al Girfalco: "Ringraziamento  alle forze armate, custodi di pace e libertà"

Nel punto più alto della città si sono ritrovate tutte le istituzioni, il prefetto: "Il vostro servizio alla Repubblica merita il plauso e la riconoscenza".

Ci sono celebrazioni che prendono un altro significato, quando capitano in un mondo sconvolto ancora dalla guerra. Ricordare il 4 novembre del 1918, tutti i caduti che hanno sparso sangue nelle grandi tragedie del ‘900 e insieme pregare per la pace diventa allora un obbligo fortissimo e un momento di grande intensità. Per questo ieri mattina, nel punto più alto della città, il Girfalco, si sono ritrovate tutte le istituzioni, a partire dal prefetto Edoardo D’Alasio, con i vertici delle forze dell’ordine, i dirigenti scolastici, gli amministratori, in occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate. Un modo per sentirsi ancora uniti e custodi instancabili di pace e libertà, per dirla con le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto, lette da Enrico Ubaldo Gabrielli, comandante dell’esercito Marche. Era stato per primo il vescovo Rocco Pennacchio, nel corso della cerimonia religiosa, a pronunciare parole di riconoscenza nei confronti di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza di tutti i cittadini, il prefetto D’Alascio invece ha dato voce al pensiero del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato soprattutto l’impegno in terre lontane della nostre Forze armate, "in numerose missioni di pace, sottolineando con il loro impegno la vocazione del nostro Paese a coltivare e preservare il rispetto del diritto internazionale. Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della difesa, il vostro servizio alla Repubblica, alla quale avete giurato fedeltà, merita il plauso e la riconoscenza dei nostri concittadini. Via le Forze armate, viva l’Italia". Discorsi e pensieri dedicati soprattutto ai più giovani, agli studenti che non hanno conosciuto la guerra e che si spera non debbano mai incontrarla nel loro cammino, erano giovani come loro i caduti dei conflitti che ci sono stati, ai quali è stata dedicata una corona d’allora e l’inno nazionale. La delegazione si è poi spostata ai monumenti di Capodarco e Torre di Palme, per un abbraccio che vale per ogni vita spezzata, nell’ingiustizia grande che è la guerra. a.m.