"Case mobili, i campeggi si trasformeranno in villaggi"

Il decreto Omnibus esclude le case mobili dalla stima catastale, rivoluzionando il settore dell'open air. Imprenditori positivi, ma si attendono chiarimenti su autorizzazioni future.

"Case mobili, i campeggi si trasformeranno in villaggi"

Daniele Gatti, presidente di Villaggi Marche, aderente a Confcommercio,. raggruppa ventidue strutture

E’ una novità attesa da molti anni quella sulle ‘case mobili’ nelle strutture dell’open air contenuta nel decreto Omnibus, licenziato di recente dal Parlamento (e pubblicata in Gazzetta Ufficiale) che recita: ‘Dal 1 gennaio 2025, gli allestimenti mobili dotati di meccanismi di rotazione in funzione, ubicati nelle strutture ricettive all’aperto, sono esclusi dalla stima diretta per la determinazione della rendita catastale’. Tradotto: è stata disposta l’irrilevanza catastale a partire dal prossimo anno di tutte le case mobili. "Il lavoro di coordinamento tra noi e Faita ha reso possibile il raggiungimento di questo importante risultato per tutto il settore dell’open air. E’ una novità molto attesa che apre la strada e facilita una conversione naturale dei campeggi che si stanno sempre più trasformando in villaggi turistici" commenta Daniele Gatti, presidente di Villaggi Marche aderente a Confcommercio Marche Centrali che raggruppa 22 strutture.

Quali reazioni dal comparto?

"Assolutamente positive. Tutti attendevano una definizione puntuale che facesse chiarezza su queste strutture che, nel tempo, hanno creato non pochi problemi, anche nel fermano, circa le interpretazioni di legge con normative urbanistiche locali spesso differenti da Comune a Comune. Si tratta di un passaggio epocale perché individua una tipologia abitativa che finora non aveva una identità così definita ed era soggetta a tutte le incertezze. Lo scoglio era capire, catastalmente, dove si collocavano quelle strutture".

Cosa cambierà per le case mobili?

"In questi ultimi anni, sono state un fenomeno di massa. La quasi totalità dei villaggi le sta installando, sostituendo parte del campeggio perché, come intuibile, la redditività è maggiore rispetto a quello che era il campeggio. Ora c’è la possibilità di ottenere quante case mobili vogliamo, aprendo la strada alla trasformazione da campeggio a villaggio, che sta già caratterizzando molte strutture. Nelle Marche non abbiamo le grandissime strutture presenti altrove per cui l’imprenditore fa una scelta di redditività degli spazi disponibili. Scelta finora limitata da vincoli urbanistici e da una catalogazione poco chiara".

Questa novità sarà sull’offerta della prossima stagione?

"Certo, nei listini. E influirà sul costo vacanza. Una piazzola non si affitta allo stesso prezzo di una casa mobile".

E ora?

"Il prossimo step chiarire il discorso dell’autorizzazione paesaggistica che, oggi, si chiede per un determinato skyline che, trattandosi di ‘case mobili’ è destinato a essere mutevole. La domanda: sarà necessario richiedere, ogni volta, una nuova autorizzazione paesaggistica? L’auspicio sarebbe di no"

Marisa Colibazzi