REDAZIONE FERMO

Carcasse nella porcilaia e sversamenti di liquami: imprenditore a giudizio

Un imprenditore 62enne è stato rinviato a giudizio per violazioni ambientali e sanitarie in un allevamento di suini a Fermo, con carcasse in decomposizione e sversamento di liquami.

Un imprenditore 62enne è stato rinviato a giudizio per violazioni ambientali e sanitarie in un allevamento di suini a Fermo, con carcasse in decomposizione e sversamento di liquami.

Un imprenditore 62enne è stato rinviato a giudizio per violazioni ambientali e sanitarie in un allevamento di suini a Fermo, con carcasse in decomposizione e sversamento di liquami.

Era stato sorpreso dai carabinieri con all’interno della porcilaia carcasse di suini in decomposizione e sversamento di liquame. Per questo motivo, i militari dell’Arma aveva denunciato un imprenditore 62enne del posto. L’uomo, a conclusione delle indagini, è stato rinviato a giudizio e dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Fermo per rispondere di omesso aggiornamento del documento di valutazione dei rischi, di reati di natura ambientale e sanitaria. L’indagine era stata svolta nell’ambito di una campagna volta a contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura e in particolare nell’ambito di un’attività ispettiva presso un allevamento di suini. A seguito di questa operazione, era emersa una serie di violazioni che ha portato al deferimento del titolare della porcilaia, per omesso aggiornamento del documento di valutazione dei rischi. Durante il controllo, erano state inoltre rilevate criticità di natura ambientale, tra cui lo sversamento di liquami in aperta campagna, e di natura sanitaria, evidenziata dalla presenza di tre carcasse di suini in avanzato stato di decomposizione e dall’assenza di una cella frigorifera obbligatoria. Di fronte a tali violazioni, era stato richiesto l’intervento del Nucleo carabinieri forestali di Fermo e dell’Ast veterinaria di Zona. Come sanzione, erano state elevate ammende per un totale di 5.000 euro. L’autorità giudiziaria era stata prontamente informata dell’accaduto dal Nucleo ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno che aveva proceduto con ulteriori approfondimenti.

f.c.