Fermo, 24 gennaio 2024 – Un reato subdolo che si insinua tra le fragilità dei giovanissimi, insulsi comportamenti che spesso colpiscono i più deboli, coloro che hanno qualche diversità fisica, sessuale o semplicemente perché sono troppo mansueti per reagire. Si chiama bullismo e nella provincia di Fermo, secondo un’indagine del ministero dell’istruzione, che ha diffuso i dati dell’anno 2023, è purtroppo in crescita.
Al monitoraggio hanno preso parte studenti e studentesse delle scuole medie, degli istituti scolastici superiori e docenti del Fermano. Dai dati forniti gli episodi di violenza psicofisica tra i giovanissimi coetanei continuano a coinvolgere un numero considerevole di studenti e studentesse, soprattutto nelle modalità faccia a faccia.
Infatti, il 26,9% degli studenti e delle studentesse (21,5% in modo occasionale e 5,4% in modo sistematico) ha riportato di essere stato vittima di bullismo nei 2-3 mesi precedenti alla rilevazione avvenuta tra maggio e giugno 2023, mentre il 17,5% dei partecipanti ha dichiarato di aver preso parte attivamente a episodi di bullismo (14,7% in modo occasionale e 2,8% in modo sistematico).
Per quanto riguarda le forme cyber, invece, l’8% (6,5% in modo occasionale e 1,5% in modo sistematico) degli studenti e delle studentesse ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo, mentre il 7,2% (5,8% in modo occasionale e 1,4% in modo sistematico) ha riportato di aver preso parte attivamente a episodi di cyberbullismo.
Dal confronto tra i dati 2021, 2022 e 2023 emerge un trend in aumento nella vittimizzazione, soprattutto nelle sue forme sistematiche. Il bullismo, il cyberbullismo e la cybervittimizzazione, invece, sebbene risultino in generale piuttosto stabili nel tempo, evidenziano un lieve aumento delle forme sistematiche e una lieve diminuzione delle forme occasionali.
I dati del monitoraggio, però, continuano ad evidenziare un divario tra ciò che viene vissuto dagli studenti e dalle studentesse e ciò che viene percepito dai docenti. Nelle scuole secondarie di secondo grado, infatti, i docenti stimano che sia coinvolto nei fenomeni circa il 6% degli studenti e delle studentesse, un dato lontano da quello riportato dai ragazzi e dalle ragazze. Sembra, quindi, che solo gli episodi più gravi e sistematici arrivino all’attenzione dei docenti, mentre quelli meno gravi, ma non per questo senza conseguenze, rimangano sommersi. L’unico dato positivo di questo fenomeno è che le forze di polizia sono sempre più attive nei confronti di questo fenomeno con personale specializzato, l’ausilio di psicologi e un nuovo strumento che si chiama ammonimento del questore.
Per la prima volta nella storia della nostra provincia tre ragazze 15enni sono state colpite dal provvedimento per il pestaggio ai danni di una loro coetanea, ripreso con il telefonino, avvenuto il 3 ottobre scorso davanti al terminal "Dondero” di Fermo. Il video era poi diventato virale.
“L’ammonimento del questore - ha spiegato il dirigente della divisione anticrimine della questura di Fermo, Francesco Costantini – è il modo più veloce per intervenire e rappresenta uno strumento fondamentale per tamponare il fenomeno del bullismo. Si tratta di una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione del procedimento penale. Consiste nell’avvertimento ad astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza. In più prevede anche un percorso di rieducazione nelle strutture della provincia”.