FABIO CASTORI
Cronaca

Botte alla compagna: condannato 40enne

Quando tornava a casa era diventato un incubo per la sua compagna che era costretta a subire pestaggi e vessazioni...

Quando tornava a casa era diventato un incubo per la sua compagna che era costretta a subire pestaggi e vessazioni...

Quando tornava a casa era diventato un incubo per la sua compagna che era costretta a subire pestaggi e vessazioni...

Quando tornava a casa era diventato un incubo per la sua compagna che era costretta a subire pestaggi e vessazioni di ogni genere. Alla fine, esasperata, la donna aveva denunciato le violenze subite ai carabinieri di Pedaso e, a conclusione delle indagini il suo compagno, un ucraino di 40 anni è finito davanti al giudice del tribunale di Fermo. L’uomo, al termine del processo è stato condannato a due anni di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia. I militari dell’Arma, dopo un’accurata indagine, avevano ricostruito passo passo il calvario della vittima e i soprusi subiti da parte del suo compagno. A quel punto, una volta raccolti tutti gli elementi, i militari dell’Arma avevano consegnato la documentazione alla Procura, che aveva chiesto al gip di Fermo una misura cautelare di divieto di avvicinamento nei confronti di quell’uomo violento. La misura cautelare era stata adottata per il reato di maltrattamenti in famiglia, a seguito delle denunce, come detto, presentate dalla vittima che aveva subìto le continue violenze psicofisiche da parte del 38enne straniero. L’uomo era stato rintracciato a Porto Sant’Elpidio dove i carabinieri avevano eseguito la misura cautelare. Il provvedimento aveva disposto le seguenti prescrizioni: divieto di avvicinarsi alla persona offesa, al luogo del domicilio e ai luoghi frequentati dalla vittima; divieto di avere contatti di qualsiasi genere, sia diretti che indiretti, con la persona offesa. La misura cautelare dopo le indagini dei carabinieri a seguito degli accertamenti avviati dopo le denunce presentate dalla donna. Donna per la quale è finalmente finito l’incubo.

Fabio Castori