"Biometano, progetto da bocciare"

Partecipatissima assemblea: "Clamorosa mancanza di documenti, se Fermo non si muove andremo in Procura"

"Biometano,  progetto  da bocciare"

"Biometano, progetto da bocciare"

Qualche novità e piccoli passi in avanti fatti sono emersi dalla partecipatissima assemblea (presenti diversi esponenti politici ed ex amministratori) promossa dal Comitato No centrale biometano San Marco, a Cretarola, frazione elpidiense distante in linea d’aria 200 metri dal luogo individuato per l’impianto contestato. Intanto, "in un paio di mesi abbiamo raccolto quasi 1500 firme tra Fermo, P.S.Elpidio, S.Elpidio a Mare, Monte Urano a conferma che il problema è sovracomunale. Le consegneremo al sindaco di Fermo per chiedere di sospendere o revocare la Procedura Amministrativa Semplificata (Pas) e di approvare una variante delle norme tecniche del Prg vietando qualsiasi impianto zootecnico, centrale energetica, impianto di trasformazione in quell’area". A perplessità sulle anomalie procedurali si sono aggiunte perplessità dopo l’ulteriore accesso agli atti "mancanti di almeno 25 documenti". Un iter incomprensibilmente tortuoso per una pratica che richiede investimenti corposi (pare che il privato sia stato ammesso a un finanziamento europeo) per la quale non si è ancora perfezionato il silenzio assenso ed è in corso una continua richiesta di integrazioni per documenti mancanti.

"Una procedura che non ha ragione di esistere. Se un progetto è sbagliato, si boccia. Punto" è stato detto negli interventi. "Quanto si può far durare, interrompere e riaprire un procedimento in silenzio-assenso avviato a marzo 2023? Perché, anziché sospendere o revocare il procedimento per evidente interesse pubblico ed evidenti fallacie nella pratica, lo si mantiene in vita, senza mai sospenderlo, in un assurdo accanimento terapeutico?": sono alcuni dei mille interrogativi senza risposta su una vicenda dalle tante, troppe, incongruenze. Un esempio. "Abbiamo chiesto all’Arpam su quale base è stata valutata la congruità dell’impianto – rivela il Comitato - La risposta? Mancano i documenti. Non hanno nulla". Perplessità condivise anche "sulla prolungata inazione del Comune di Fermo. Mentre il sindaco sosteneva in pubblica assemblea che la pratica era completa e che si fidava dei suoi uffici, dopo un mese, in consiglio diceva che l’amministrazione è parte lesa degli uffici, che la pratica è manchevole di una lunga serie di documenti essenziali e che serve tempo agli stessi uffici lesivi per chiarire l’iter. Vedremo le prossime mosse, sperando siano più oculate e coerenti, altrimenti, ci rivolgeremo alla Procura". Applausi e firme.

Marisa Colibazzi