Sant'Elpidio a Mare, 6 marzo 2023 – "Una tragedia immane. Non ho parole per descrivere quanto è accaduto". Queste le parole del sindaco di Sant'Elpidio a Mare, Alessio Pignotti, tra i primi ad accorrere sul luogo del tragico incidente, cercando di portare conforto ai parenti del bambino morto a un anno e mezzo travolto dallo scuolabus che aveva appena caricato la sorellina.
Lo scuolabus stava appena ripartendo da via Pisanelli, nella frazione di Casette d’Ete, quando il piccolo di appena un anno e mezzo rimasto al cancello, ha seguito la sorella e la mamma che l'aveva accompagnata al mezzo, proprio mentre il mezzo stava ripartendo.
Impossibile per il conducente, notare quel bambino ed è accaduto il peggio. L'ha investito in pieno e, nonostante gli immediati soccorsi, per il piccolo non c'è stato più niente da fare. E' deceduto sul colpo. Strazianti le urla della mamma (la famiglia di nazionalità indiana abita da tempo a Casette d'Ete), che hanno richiamato in strada i residenti, gelandoli per l'enorme tragedia che si era consumata.
Intanto l'assistente del pulmino ha pensato a far scendere i bimbi che sono stati comunque accompagnati a scuola, mentre sul posto si precipitavano i soccorsi, dall'automedica, all'ambulanza della Croce Azzurra, alla Polizia Locale, alla polizia e carabinieri. Il corpicino straziato del bimbo è stato coperto alla vista dei curiosi da teli retti dai soccorritori finché non è stato concesso il nulla osta per la rimozione e il trasferimento della piccola salma all'obitorio. Sotto choc il conducente dello scuolabus. Sul posto anche il sindaco Alessio Pignotti, sconvolto da quanto era accaduto.
L’autista sotto choc
"Ero appena ripartito dopo aver caricato i bambini della scuola materna quando ho sentito come un sobbalzo. Un attimo dopo ho capito cos'era avvenuto e ho subito fermato il mezzo. Sono devastato” le parole dell'autista dello scuolabus.
Il sindaco: “Una tragedia immane”
“Una tragedia immane, non ci sono parole per descrivere ciò che è accaduto”. Così il primo cittadino di Sant’Elpidio a Mare Alessio Pignotti si è precipitato sul luogo della tragedia cercando di portare conforto ai genitori del piccolo. “È dura trovare le parole - dice il primo cittadino - una tragedia per la famiglia, per le persone che si sono trovate lì, per l'autista, l'assistente che ha scioccato l'intera comunità”. Lo scuolabus è stato posto sotto sequestro per le verifiche del caso e il corpo del bimbo si trova all'obitorio per l'ispezione cadaverica, riferisce il sindaco. Il piccolo si sarebbe mosso dal marciapiede forse per andare verso la sorella ed è finito sotto lo scuolabus che in quel momento si è mosso in avanti. "La famiglia risiede in città da anni - riferisce il sindaco -, il padre dovrebbe lavorare in un'azienda locale”.
Arrivato sul posto Pignotti ha "abbracciato il padre e il nonno del bambino”. “Ho visto in loro grande calma e forza di volontà forse per fare coraggio alla madre disperata - aggiunge il sindaco -. Ho espresso la vicinanza dell'amministrazione. L'Assessorato ai servizi sociali è a disposizione”.
L'appello dell’Associazione vittime incidenti stradali
"Oggi un bambino ucciso dal conducente di uno scuolabus a Fermo. Due giorni fa il gravissimo incidente nel trevigiano dove hanno perso la vita le due giovanissime ragazze a causa della velocità e della disattenzione. Aumentano le stragi sulle strade italiane”. È quanto afferma l'avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus (Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e Malasanità) che chiede un incontro con il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.
“Un incontro urgente con il ministro insieme a una delegazione di familiari delle vittime di incidenti stradali, affinché si metta mano finalmente al Piano Marshall per le strade che stiamo chiedendo da tempo - aggiunge Musicco -. Dall'inizio dell'anno il numero dei pedoni morti investiti è aumentato in maniera esponenziale: 87 contro i 58 del primo bimestre del 2022. Le regioni meno virtuose Lazio, seguita da Lombardia ed Emilia Romagna. Ci sono aree, come il Veneto, dove la mortalità è altissima, e si registra quasi il 10% di tutte le vittime italiane. Territori, come alcune arterie della Capitale, che andrebbero presidiati costantemente perché regolarmente, ogni anno, si contano numerosi morti. Non è possibile rimandare ulteriormente alcuni provvedimenti tesi a rendere più sicure le nostre strade”.