Un consiglio comunale sul bilancio, ieri sera, senza la minoranza. Assenze annunciate con una nota firmata da Annalinda Pasquali, Daniele Stacchietti, Paolo Petrini, Gian Vittorio Battilà e Pierpaolo Lattanzi: "Anche se non cambierà nulla e non potremo impedire niente, in consiglio non ci saremo. Facciano pure da soli". Manca la firma del consigliere di Fi, Bruno Maccarrone, comunque assente (come da comunicazione al presidente del consiglio). Il motivo della clamorosa diserzione? "Presentare e ‘spiegare’ la ponderosa documentazione a supporto degli atti del Documento Unico di Programmazione e bilancio preventivo (oltre 300 pagine) 3 giorni prima del consiglio, nella Commissione bilancio del 7 gennaio e pretendere che i consiglieri siano adeguatamente informati per esprimere riflessioni, eventuali proposte e il voto, è pura utopia, un totale spregio per il ruolo e la funzione del Consiglio" scrivono i cinque, ritenendo che tutti i consiglieri, non solo loro, "vengono trattati alla stregua di burattini o scimmiette ammaestrate, chiamati ad alzare la mano al cenno del loro istruttore, senza capire e conoscere cosa si propone: uno spettacolo avvilente e mortificante in cui è chiaro che la maggioranza non voglia essere disturbata mentre decide e gestisce i soldi di tutti".
Il sindaco, Massimiliano Ciarpella non ci sta: "Una carnevalata in anticipo che non ha la minima giustificazione se non il tentativo di buttarla in caciara per mancanza di argomenti sugli atti più importanti di un’amministrazione". Sulle tempistiche: "Lo schema del previsionale è stato approvato in giunta e pubblicato all’albo pretorio il 17 dicembre; comunicato il 19 dicembre ai consiglieri che avevano 22 giorni per prepararsi al consiglio (ieri sera, ndr). Gli stessi del previsionale 2024. La commissione serviva per eventuali chiarimenti e approfondimenti. Il tempo c’era. E’ mancata la voglia". E rilancia: "È poco credibile che consiglieri con pluriennali esperienze politico-amministrative o eminenti professionisti che non mancano mai di rimarcare le loro straordinarie competenze, avessero bisogno di essere portati per mano in commissione per capire qualcosa sul bilancio. Questa è una commedia di pessimo livello propinata alla città nel maldestro tentativo di adombrare fantomatiche volontà di occultare qualcosa alla minoranza. Ognuno rappresenta i propri elettori come meglio crede. Noi facciamo il nostro".
Marisa Colibazzi