E’ stato un anno faticoso, per le sezioni Avis del Fermano con il direttivo provinciale che ha dovuto gestire (e si trova ancora a farlo) le sollecitazioni dei centri raccolta che, a causa della mancanza di personale medico e del direttore del reparto trasfusionale si sono trovati costretti a sospendere a più riprese le attività, anche per lunghi periodi, convogliando sempre più spesso i donatori al centro trasfusionale unico di Fermo. Una situazione allarmante che sta andando avanti da mesi, che ha subito una recrudescenza sul finire dell’anno, da cui è derivato un calo delle donazioni, cui si aggiunge il rischio di deludere e scoraggiare i donatori. Qualche mese fa, l’Ast aveva annunciato bandi imminenti per il reclutamento del personale e per coprire il posto di direttore del reparto trasfusionale, rimasto vacante col pensionamento di Giuseppina Siracusa (che peraltro, si era comunque resa disponibile a proseguire l’attività, anche a sostegno delle sezioni avisine fermane).
Di questo e dell’approvazione del bilancio di previsione 2025 si è parlato nella sede elpidiense dell’Avis che ha ospitato il consiglio provinciale, la presidente Elena Simoni e i presidenti delle 12 sedi comunali, il direttivo e la presidente del Gruppo Giovani Avis, Natascia Birilli. Gli intervenuti hanno discusso delle difficoltà che stanno vivendo le unità di raccolta periferiche per la mancanza di personale medico e del direttore nel reparto trasfusionale. E’ stato ricordato che sono stati molti gli incontri che la presidente provinciale, Simoni, ha avuto con la direzione Ast di Fermo, così come è stato rilevato che le grandi criticità per l’attività delle Avis presenti sul territorio si sono manifestate in particolare negli ultimi mesi dell’anno, con conseguente, prevedibile, calo delle donazioni nei 5 centri di raccolta periferici: Amandola, Montegiorgio, Montegranaro, Porto San Giorgio e Sant’Elpidio a Mare e con il rischio, sempre più reale, di andare incontro a una graduale disaffezione degli iscritti verso un gesto di generosità che diventa sempre più complicato attuare. A loro che si è rivolta la Simoni, ringraziando i 4500 donatori "per la disponibilità a recarsi dai loro paesi al centro trasfusionale di Fermo. Abbiamo inviato a tutti un messaggio per spiegare le motivazioni, non imputabili ad Avis, delle frequenti chiusure, con gli auguri di buone feste in attesa dell’attuazione degli impegni presi dall’Ast per gennaio".
Marisa Colibazzi