E’ stato deflagrante, a Casette d’Ete, l’effetto della notizia della chiusura della materna per trasferirla in un’ala della nuovissima scuola primaria ‘Della Valle’ (realizzata e donata dalla famiglia dell’industriale calzaturiero). Una decisione presa dopo un rapido sopralluogo nelle due strutture di due dirigenti dell’Ufficio tecnico comunale effettuato giovedì, e comunicata venerdì dal Comune alla dirigente scolastica, Teresa Santagata (che era all’oscuro e ne ha subito informato il Consiglio d’Istituto, ripromettendosi di approfondire la questione con la Commissaria Straordinaria) e don Iginio Marcelli in quanto l’immobile che ospita dal 2017 la scuola infanzia pubblica è della parrocchia che l’ha data in locazione al Comune. E, fatto clamoroso, il parroco rivela che il Comune è pure un affittuario moroso, non avendo ancora versato nessuna delle tre rate (da 5.500 euro ognuno) prevista nel rinnovo del contratto (17.500 euro per 16 mesi, mentre il primo era di 24mila euro annui per 6 anni) "e io ho già pagato le tasse su somme che non ho riscosso". Stando al racconto di Marta Santandrea, fiduciaria della ‘Della Valle’ e delle colleghe "i due dirigenti sono venuti per un sopralluogo, senza avvisare, senza chiederci informazioni, liquidandomi dicendo che la mia presenza non era necessaria, che facevano da soli. Si sono aggirati in un’ala della scuola, contando le aule che hanno visto vuote". E’ stata subito informata la dirigente scolastica che ha capito cosa stava accadendo solo venerdì "quando le hanno detto che erano pronti a traslocare per l’8 gennaio". Amaro ma realista don Iginio Marcelli: "Era da tempo che il Comune voleva lasciare quella scuola. A me interessava che la scuola funzionasse e mi spiace perché stiamo perdendo tutto quel poco che avevamo. Ma sapremo come riutilizzare la struttura". "Mi chiamato dal Comune dicendomi che la Commissaria non ha facoltà di rinnovare il contratto e chiude la scuola. Un contratto molto ‘sapiente’ – aggiunge ironico - considerato che scade a dicembre mentre la scuola finisce a luglio. Ho chiesto un incontro alla Commissaria, ma non ho ricevuto risposta".
Il problema normativo della sede della scuola infanzia (ospita 4 classi) riguarda il certificato di prevenzione antincendio che scade il 31 dicembre: "E’ il Comune che deve segnalarmi quello che serve, come sempre ma a me non risulta nulla, altrimenti avrei agito, come ho sempre fatto in questi anni, pur vedendo che ciò che chiedevano a me non valeva per le scuole pubbliche. Forse per quelle parrocchiali le regole sono diverse". La constatazione finale: "Diciamolo con forza e coraggio: a Casette, la scuola materna l’ha realizzata la parrocchia, la primaria l’ha costruita Diego Della Valle che ha sistemato anche la scuola media e sovvenziona il doposcuola al centro giovanile. Il Comune invece cosa ha speso a Casette, per la cultura che è cosa grande e importante? Niente". Sono in agitazione alla ‘Della Valle’: "Hanno fatto il sopralluogo quando non c’era lezione di religione, ma nelle aule che hanno visto libere, ci vanno i bambini di altre religioni (in classi di 18 alunni, ce ne sono una decina) che fanno attività di gruppo. Dove li mettiamo se ci tolgono gli spazi? Nei corridoi? Hanno conteggiato come utilizzabile addirittura la biblioteca. Abbiamo 13 disabili gravi che portano qui perché la struttura si presta. Dove li metteremo? E altri ce ne sono alla materna. Abbiamo acquistato materiali per le aule 4.0 con fondi Pnrr: dove li metteremo?". "Ci saranno spazi per il pisolino pomeridiano dei bambini di 3 anni? I servizi igienici sono adeguati?" chiede il Comitato Economico Parrocchiale. E su tutte una domanda: "Come si possono prendere simili decisioni senza sentire nessuno?".
Marisa Colibazzi