Zhukouski 5: Il palleggiatore croato fatica moltissimo. E se nel finale di partita la responsabilità è da attribuire in larga parte a una ricezione in fase calante, nei primi due parziali è proprio lui a non riuscire a ingranare e a far faticare oltremodo i suoi attaccanti. Sul suo groppone anche un paio di doppie evidenti.
Petkovic 5: La prestazione contro Monza è già un lontano ricordo, soprattutto contro una squadra come Modena che gli costruisce attorno un match quasi perfetto tra muri e difese addirittura del suo omologo di ruolo, Buchegger. Ha uno sprazzo vitale e quasi decisivo nel secondo set, dove con alcune battute e alcuni attacchi di tecnica sopraffina quasi riesce a mettere sotto gli avversari, senza però riuscirci.
Antonov 5: Parte bene ma si spegne presto, anche se è l’unico a riuscire veramente a far male a fiammate dalla battuta. In ricezione sbanda spesso e anche in attacco, alla fine, risulta non essere praticamente mai incisivo.
Tatarov 5: Per il bulgaro che sostituisce Fedrizzi una partita al contrario rispetto a quella di Antonov: partenza fredda, poi man mano prende più confidenza con il PalaPanini e soprattutto con il gioco dei compagni, senza però mai riuscire ad esplodere e a trascinare i suoi.
Demyanenko 4: Alla fine i numeri di attacco sembrerebbero quasi premiarlo, ma la prestazione a muro è disastrosa: il canadese non è praticamente mai dove deve essere, e la difesa ovviamente patisce tantissimo.
Mattei 5: Da mvp a semplice comparsa in una partita nella quale il centrale di Grottazzolina non incide praticamente mai, né in attacco né a muro, totalmente fuori dal fulcro del gioco.
Marchisio 5,5: Alla fine forse il meno deludente nel sei più uno mandato in campo da Ortenzi. La percentuale di ricezione è buona, regge alle bordate di Modena nel terzo set, è però spesso fuori posizione in difesa, come del resto tutta la squadra nel suo complesso.
Comparoni e Cvancinger sv: Vanno a punto entrambi, senza però avere un impatto incisivo sulla partita.
a.t.