Agricoltura sociale: migranti e disabili imparano a prendersi cura della terra

Fermo: integrazione in mezzo ai campi grazie al progetto messo in piedi dalla Fattoria Montepacini, l’azienda Fontegranne e la coop Tarassaco. L’insegnamento della natura e la bellezza dell’accoglienza

Agricoltura sociale, il progetto per i più fragili

Agricoltura sociale, il progetto per i più fragili

Un progetto su una proprietà comunale di 12 ettari, che dal 2018 si configura come pubblico-privato per la presenza di un centro socio educativo riabilitativo comunale e la conduzione in affitto della casa colonica e dei terreni da parte della Fattoria Montepacini che accoglie, attraverso il lavoro, i tirocini, il volontariato e il co-housing, persone con disabilità, persone fragili/disagio psichico e rifugiati/richiedenti asilo, a mettere le mani nella terra, a costruire futuro.

Il convegno di oggi vedrà una prima parte a raccontare le storie di chi ha già vissuto qui, a partire dalle 11,30 si parlerà di agricoltura sociale con le persone disabili che da oggetto di cura diventano soggetto che si prende cura. Tra i relatori, col sindaco Calcinaro i docenti universitari Angela Genova, Carla Moretti, Maurizio Prosperi, con Ilaria Signoriello di Concord Itali e il coordinatore d’ambito XIX Alessandro Ranieri, per la Regione sarà presente Leonardo Lopez. Spiega il presidente della Fattoria, Marco Marchetti: "Il convegno sarà l’occasione per un confronto non solo sulle tematiche dell’agricoltura sociale come opportunità, bensì anche sui diritti delle persone disabili, l’attuazione della Convenzione Onu, la fuoriuscita dalle logiche assistenzialiste, paternalistiche e biomediche ancora oggi prevalenti. Il problema che abbiamo oggi è che l’emancipazione e l’accesso alla piena cittadinanza non sono una fantasia romantica, ma l’attuale mandato che i servizi sono chiamati a perseguire”.