FABIO CASTORI
Cronaca

Accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata, c’è la condanna per i maltrattamenti

La Corte d’Appello di Grenoble ha confermato i sei mesi di reclusione per Sohaib Teima, il 21enne fermano di origini egiziane, in carcere anche perché sospettato di aver ucciso Auriane Leisneel lo scorso aprile

A sinistra Sohaib Teima. A destra Auriane Laisne. Sullo sfondo il luogo del delitto

Sohaib Teima, il 21enne fermano di origini egiziane, accusato dell’omicidio della sua ex fidanzata, trovata morta il 5 aprile in una chiesetta in Valle d’Aosta

Fermo, 13 novembre 2024 – Colpevole di aver picchiato e minacciato la sua ex fidanzata francese di 22 anni Auriane Leisne in più occasioni. E’ quanto decretato dalla Corte d’Appello di Grenoble che ieri ha confermato la condanna di primo grado di sei mesi di reclusione per Sohaib Teima, il 21enne fermano di origini egiziane, accusato anche dell’omicidio della sua ex fidanzata, trovata morta il 5 aprile in una chiesetta diroccata di Equilivaz a La Salle, in Valle d’Aosta.

Durante la requisitoria la Procura generale aveva chiesto un aumento della pena e la condanna a 18 mesi, mentre il difensore del ragazzo, l’avvocato Antoine Barret, l’assoluzione. Il fascicolo era stato aperto a seguito della denuncia formulata dalla sua ex per diversi episodi che si sarebbero consumati nel periodo che va dal 2022 al 2024.

Secondo l’accusa il giovane fermano avrebbe picchiato la ragazza, provocandole in un’occasione persino la frattura del naso. Poi avrebbe convinto la sua ex a ritirare la denuncia. Una versione sempre rigettata dall’imputato. Per confermare la tesi difensiva, il legale di Teima aveva presentato durante il processo alcune mail inviate dalla ragazza, in cui chiedeva scusa al giovane per essersi inventata tutto e nelle quali spiegava che la querela era stata formulata a seguito delle pressioni di suo padre.

La tesi difensiva è stata però respinta dalla Corte d’Appello, che ha confermato la condanna. Ora la difesa avrà 10 giorni di tempo per presentare ricorso. Un’ipotesi remota in quanto di fatto il ragazzo ha già scontato la pena e ha espresso la volontà di rientrare in Italia.

Ed è proprio sul fronte italiano che si attende la richiesta della Procura della Repubblica di Aosta per estradare Teima, richiesta che dovrebbe avere tempi brevi visto che la custodia cautelare in carcere terminerà a dicembre.

Al momento il giovane si trova in una cella di Grenoble dall’11 aprile, cioè da quando fu arrestato perché sospettato dell’omicidio della sua ex. Su di lui pende l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione, per quale in Italia è difeso dagli avvocati Lucia Lupi e Igor Giostra. I difensori non hanno mai potuto incontrare Teima ed è sempre stato negato loro anche qualsiasi colloquio telefonico con il 21enne. Dal Canto suo il giovane ha sempre respinto ogni accusa a suo carico anche riguardo l’omicidio e sin dal primo momento si è dichiarato innocente. Intanto proseguono le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Aosta per fare luce sul delitto della ragazza francese e stabilire cosa sia realmente accaduto tra il 26 e il 27 marzo, data in cui viene fatto risalire l’omicidio.