Accusati di abuso edilizio. Sequestrata porzione di chalet. Due le persone indagate

Per la Procura il titolare e il gestore dello stabilimento balneare Minonda di Porto. San Giorgio avrebbero realizzato una serie di strutture fisse senza autorizzazione.

Accusati di abuso edilizio. Sequestrata porzione di chalet. Due le persone indagate

Accusati di abuso edilizio. Sequestrata porzione di chalet. Due le persone indagate

Avrebbero violato il piano di spiaggia, realizzando una serie di gazebo e strutture fisse per poi realizzarci una vera e propria veranda senza alcuna autorizzazione. Per questo motivo la Procura della Repubblica di Fermo ha emesso un ordine di sequestro di una serie di manufatti della concessione dello chalet ristorante ’Minonda’ situato sul lungomare sud di Porto San Giorgio. Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della polizia locale e dai militari dell’Ufficio circondariale marittimo ai danni di una porzione dello stabilimento balneare, senza però includere il ristorante annesso allo stabilimento balneare. Il gestore e la proprietaria sono entrambi indagati con l’accusa di abuso edilizio.

L’indagine aveva preso il via lo scorso luglio dopo un controllo della polizia locale. Sull’area intorno allo stabilimento balneare, durante l’attività di verifica, erano state riscontrate irregolarità rispetto all’attuale piano di spiaggia. In particolare agli occhi degli agenti impegnati nell’inchiesta erano balzati immendiatamente diversi gazebo e alcune strutture fisse trasformate in una vera e proprio veranda, che per di più era stata anche pavimentata.

Gli inquirenti contestano agli indagati anche l’utilizzo di un tendone, considerato a loro avviso struttura fissa, tra lo chalet e le cabine spiaggia.

A seguito del controllo il Comune di Porto San Giorgio aveva inizialmente intimato alla proprietà della concessione la rimozione dei manufatti non conformi senza però mai avere riscontro alcuno. Non solo, era arrivata anche una seconda richiesta di mettere mano alla situazione e regolarizzarla

Nonostante un nuovo sollecito notificato a settembre, non era stata fatta alcuna modifica e la situazione era restata tale e quale.

A quel punto gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Fermo che ha immediatamente aperto un fascicolo e disposto il sequestro preventivo di alcune aree intorno allo chalet dove insiste il ristorante che, va ribadito, risulta assolutamente in regola ed attualmente è operativo.

Fabio Castori