Accoltella il barista che gli nega da bere. Condannato a quattro anni e due mesi

Chiuso il processo a Piergentili: da tentato omicidio accusa derubricata a lesioni personali gravissime

Accoltella il barista che gli nega da bere. Condannato a quattro anni e due mesi

Accoltella il barista che gli nega da bere. Condannato a quattro anni e due mesi

Quattro anni e due mesi. E’ questa la pena inflitta a Fabio Piergentili, il sangiorgese di 52 anni accusato inizialmente di tentato omicidio del titolare di un bar, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. L’uomo, al termine del processo con rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena, ha visto cadere l’accusa più grave di aver cercato di uccidere il barista ed è stato condannato per lesioni personali gravissime. Il pm aveva invece chiesto sette anni di reclusione, tenendo conto delle attenuanti del caso. "Il giudice – ha spiegato all’uscita dall’aula il difensore di Piergentili, l’avvocato Anna Indiveri - sulla scorta della perizia in atti svolta in fase di indagini che ha rilevato l’incapacità dell’azione di provocare la morte, ha riqualificato il capo del tentato omicidio in lesioni personali gravissime e concesso le attenuanti generiche anche per l’intervenuto risarcimento del danno".

Il dramma si era consumato nel tardo pomeriggio del 12 aprile scorso all’interno dell’En Plain Caffè di Porto San Giorgio, in via Properzi. Erano da poco passate le 19 quando l’uomo era entrato nel bar e aveva chiesto da bere. Al diniego del titolare, Angelo Filomeni, un 50enne di Montegranaro, Piergentili se n’era andato per un momento e poi era ritornato armato, dicendo al barista che avrebbe voluto parlargli. Filomeni, intuite le intenzioni dell’avventore, si era girato per prendere lo spray al peperoncino, ma era stato colpito alla schiena all’altezza di un rene. L’aggressore stava per sferrare un nuovo fendente, ma a quel punto c’era stato il provvidenziale intervento di un cliente, che aveva impugnato un bastone e aveva colpito il 52enne. Dopo un primo momento di stordimento, però, l’uomo era riuscito a fuggire.

Sul posto erano intervenuti immediatamente i sanitari del 118 e della Croce Azzurra di Porto San Giorgio che, viste le gravi condizioni del barista, avevano chiesto l’intervento dell’eliambulanza per il trasporto della vittima all’ospedale regionale "Torrette" di Ancona. Sul luogo del fatto di sangue anche i carabinieri, che avevano iniziato la caccia all’uomo e, una volta identificato Piergentili, lo avevano atteso nei pressi della sua abitazione. Il 52enne, dopo pochi istanti, aveva fatto rientro in bicicletta e i militari dell’Arma gli avevano intimato di fermarsi. La sua reazione era stata violenta e a fatica i carabinieri era riusciti a bloccarlo e a neutralizzarlo. Sul posto anche un’ambulanza che aveva trasportato l’uomo all’ospedale di Fermo, dove era stato ricoverato nel reparto di psichiatria, piantonato dai militari dell’Arma. Il titolare del bar, invece, era stato operato d’urgenza nel nosocomio dorico per poi essere ricoverato in prognosi riservata. Piergentili, purtroppo, non è nuovo a questo tipo di episodi. Qualche anno fa, aveva fatto irruzione in municipio con l’intento di aggredire con un cutter il sindaco, reo, a suo avviso, di non avergli trovato un posto di lavoro.

Fabio Castori