"Quando si è costretti a far fronte ai rincari, o li si ammortizza sui clienti, o si salta". E’ chiara la voce esperta di Fabio Balacco, titolare dalla rinomata officina meccanica ‘Balacco Dino’ di Porto Sant’Elpidio. "Ho 57 anni e faccio questo lavoro da quasi 40 ereditando l’officina da mio padre – dice –. Abbiamo diciotto dipendenti e lavoriamo anche per aziende di trasporto pubbliche oltre che private e per società di raccolta rifiuti. C’è un unico modo per ammortizzare i rincari, che è quello di aumenti, comunque contenuti. Il rischio che si corre infatti è quello di penalizzare i clienti, che sono scontenti e liberi di scegliere dove servirsi, oltre le possibili convenzioni".
Balacco confida che, confrontando le condizioni di lavoro tra quelle attuali e dieci anni fa, emerge un bilancio amaro. "Gestire un’impresa è diventato difficile e lo è ancora di più nei casi di aumenti come quelli degli ultimi anni che vanno a ridurre costantemente la soglia dei margini. Questo vale per le aziende grandi, come per le piccole. Tanto le prime quanto le seconde, se sono in difficoltà, sono destinate a fallire. Dieci anni fa, si potevano fare bilanci economici ed umani diversi, e le difficoltà non compromettevano il futuro di un’azienda".
Necessaria, quindi, anche secondo Balacco, la soluzione al problema dei rincari di gas ed energia elettrica. "La soluzione va cercata negli accordi tra chi vende e acquista energia, accordi di natura internazionale che debbono essere filtrati e mediati a salvaguardia dell’imprenditoria. Credo – conclude – che senza porre un freno a questo sistema, non si potrà andare lontano".
Paola Pieragostini