Fermo, 6 luglio 2024 – Diversi eventi e un orario prolungato. Quelli che interesseranno la particolare e suggestiva area archeologica “La Cuma” di Monte Rinaldo, in provincia di Fermo, grazie alla collaborazione di Maggioli Cultura e Turismo e su iniziativa del Comune di Monte Rinaldo.
Per questo si potrà vedere la struttura romana fino al tardo pomeriggio, in particolare fino alle 19. Un’opera unica nel suo genere nel Piceno, risalente al II-I secolo avanti Cristo, che sorge isolata sulle colline di Monte Rinaldo, offrendo una vista spettacolare sulla vallata circostante. Un viaggio nel tempo per il turista o il visitatore della regione che arriva nel Fermano, precisamente lungo oltre 2 mila anni.
Gli eventi
Nel progetto di Maggioli Cultura e Turismo, che mira a vivacizzare l’area archeologica, è inoltre stato stilato un calendario di visite guidate, performance e eventi culturali per ogni età, spaziando dal teatro alla musica contemporanea. I primi eventi speciali in programma includono: “Artemide Festival” (28 luglio), “Cuma sotto le stelle” (2 agosto) e lo spettacolo teatrale “Itaca per sempre” (4 agosto), curato da Tau Teatri Antichi Uniti. Altri eventi invece sono in fase di definizione.
“L’area archeologica di Monte Rinaldo è sempre più integrata nel territorio e aperta alla comunità — ha commentato a riguardo il Soprintendente Abap per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, Giovanni Issini — Soprintendenza e Comune stanno potenziando l’esperienza di visita e le opportunità di fruizione. L’ampliamento dell’orario e il programma di eventi estivi sono segnali importanti del ruolo culturale dell’area La Cuma nel contesto regionale”. Per il sindaco di Monte Rinaldo, Gianmario Borroni, “la nostra azione sinergica mira a dare ulteriore slancio al sito, coinvolgendo Soprintendenza, Università di Bologna e British School at Rome — aggiunge — Stiamo migliorando l’accessibilità per rendere il sito archeologico e l’area circostante sempre più accoglienti”.
A riguardo ha parlato anche il direttore di Maggioli Cultura e Turismo, Mauro Villa: “Il nostro modello di gestione e produzione culturale valorizza il patrimonio storico di La Cuma in stretta relazione con il territorio — le sue parole — La professionalità degli operatori e la collaborazione con la realtà locale sono fondamentali. Attiveremo un sistema di comunicazione in cui i visitatori saranno protagonisti, oltre a un ricco programma culturale per animare l’area archeologica di giorno e di sera".
Area archeologica “La Cuma”, la storia e com’è fatta
Il santuario romano de "La Cuma" è stato costruito a partire dalla metà del II secolo avanti Cristo e ha conosciuto varie fasi edilizie, fino all’abbandono definitivo nella prima metà del I secolo dopo Cristo. Si tratta di un luogo di culto articolato in tre edifici principali. Disposti su una terrazza con al centro un tempio dedicato a Giove dalla pianta incerta, ma che aveva certamente una decorazione con terrecotte architettoniche sul tetto e sculture in terracotta dipinta sul frontone, così come gli altri due edifici che hanno restituito significativi frammenti di terrecotte architettoniche.
Alle spalle del tempio si trova un monumentale portico colonnato, con colonne in arenaria di ordine dorico sulla fronte e ionico-italico all’interno, databile al secondo quarto del II secolo avanti Cristo chiuso da un muro in grossi blocchi squadrati di arenaria. Questo aveva la doppia funzione di contenimento del pendio della collina e di fondale scenografico, in linea con le architetture ellenistiche che proprio in quel momento si diffondevano in tutto il Mediterraneo.