Fano, 18 ottobre 2024 – Non solo l’ex assessore Etienn Lucarelli ha più volte portato e votato in giunta, la proposta di benefici economici diretti all’associazione presieduta in quel momento dal suo socio in affari nella ditta di pulmini Fano Noleggi. Ma l’inchiesta condotta dal ’Carlino’ sui rapporti tra l’amministrazione comunale del sindaco Seri e l’impero economico che ruota attorno alla Cooperativa Tre Ponti che da 30 anni è presieduta da Gino Bartolucci, ha evidenziato anche come almeno nel campo della delega alle Attività Economiche, su Lucarelli aleggiasse lo spettro del conflitto d’interesse. Abbiamo scritto “almeno”, perché dopo il nostro articolo che dava conto di come nei 5 anni di assessorato Lucarelli ci sia stato un immobilismo per quanto riguarda il rinnovo del contratto dei taxi (più volte oggetto di discussione in consiglio comunale perché così com’è strutturato paralizza il sistema fanese del trasporto pubblico non di linea) tanti imprenditori ci hanno chiamato per raccontarci storie che fanno sorgere nuovi interrogativi sulla legittimità della concorrenza, svolta dalle attività imprenditoriali che hanno sede a Tre Ponti, alle altre imprese fanesi. Domande a cui i diretti interessati hanno deciso di non rispondere.
Alcune testimonianze raccolte in questi giorni evidenziano come più volte siano stati notati in città i pulmini di Fano Noleggi (ditta che alla Camera di Commercio risulta intestata a Bartolucci e Lucarelli - che ai tempi del suo assessorato ne era anche amministratore unico - e che, leggendo i bilanci, nel 2023 ha visto aumentare il fatturato del 478,29% rispetto al 2020) circolare guidati da volontari di associazioni che ruotano attorno alla Coop Tre Ponti, con altri passeggeri a bordo. Sono gli stessi racconti che anni fa vennero fatti al consigliere Tommaso Mazzanti dei 5 Stelle, che ha dichiarato: “Questa situazione poteva configurare un conflitto di interessi solo nel caso in cui l’impresa di noleggio mezzi esercitasse abusivamente una attività assimilabile a quella dei taxi. Non abbiamo mai avuto in mano elementi concreti che potessero dimostrare un’ipotesi del genere”. Fino ad oggi infatti nessuno dei competitor di Fano Noleggi ha mai fatto denuncia/esposto in tal senso all’autorità giudiziaria. Restano chiacchiere da bar. Ma è lecito domandarsi se siano fondate.
Tanto più che esiste una circostanza in cui, d’ufficio, è stata avviata un’indagine di approfondimento su questo specifico tema. Tra il 28 febbraio 2018 (giorno in cui si è costituita la società) e il 14 settembre 2020, infatti, durante un controllo stradale notturno nei pressi del Lido, un pullmino della Fano Noleggi è stato fermato dalla Guardia di Finanza che ha multato il conducente del mezzo per una violazione al codice della strada. All’uomo alla guida, che è risultato essere parente stretto di Lucarelli, sono stati chiesti patente, libretto e il contratto di noleggio del mezzo. Tanto più che a bordo con lui c’erano dei passeggeri, estranei alla famiglia e all’impresa.
Abbiamo quindi posto un quesito generico ad un colonnello della Guardia di Finanza di un comando diverso da quello di Fano, che chiaramente non avrebbe potuto fornire nessuna notizia in merito a quella circostanza specifica: è plausibile che una storia così, sia finita con il solo pagamento della contravvenzione stradale? “Dal punto di vista tecnico - la risposta dell’ufficiale - tutte le attività che vengono svolte nell’ambito del controllo del territorio sono oggetto di ulteriore monitoraggio, per verificare eventuali sviluppi nel settore tributario o negli altri settori di competenza”. E così, per fare un esempio più comprensibile, se in un ristorante durante un controllo di polizia viene trovato in cucina un parente del titolare che si taglia una fetta di pane per portarla al tavolo dove è seduto a mangiare con amici, scatta d’ufficio anche la segnalazione all’Ispettorato del Lavoro per sospetto lavoro in nero. Vorremmo quindi chiedere a Lucarelli: come è finita quella storia?