REDAZIONE FANO

Ali di drago e spire di serpente: l’altro Natale dei carristi fanesi

Si lavora senza sosta nei capannoni di viale Piceno per realizzare i 4 nuovi giganti di cartapesta. “Siamo nei tempi, ma con grandi sforzi, considerando che a volte ci piove in testa”

Da sinistra Mattero Angherà e Luca Vassilich all’opera per realizzare due dei quattro nuovi carri di prima categoria

Da sinistra Mattero Angherà e Luca Vassilich all’opera per realizzare due dei quattro nuovi carri di prima categoria

Fano, 19 dicembre 2024 – Nella fabbrica del Carnevale è già Natale, grazie all’effetto “neve” che dà la lavorazione del polistirolo. Basta curiosare nei capannoni di viale Piceno dove i maestri carristi lavorano già da mesi ai quattro nuovi carri di prima categoria che sfileranno lungo viale Gramsci il 16, 23 febbraio e 2 marzo. E mentre le loro abili mani incollano fogli di vecchi giornali in gusci di resina o intagliano le figure direttamente nel polistirolo, in quei capannoni gelidi centinaia di palline bianche fanno le capriole nell’aria prima di posarsi a terra come soffice neve tra decine di bidoni di vernice colorati. Microscopiche palline che tornano a volteggiare a filo del pavimento, quando si tenta di spazzarle via in quel mare di bianco che resta attaccato a scarpe e vestiti e monocromizza tutt’intorno, tanto che pare d’essere in un iglù della Groenlandia. Anche per le temperature polari.

Ma ad alzare bene lo sguardo sopra quelle sculture di polistirolo bianco ancora da finire, spicca già qualche elemento definito e finito, coloratissimo, posizionato in cima a un vecchio chassiè riciclato, con ali di drago e becchi di gufo o spire di serpente. Un’esplosione di colori e fantasia che si respira già a pieni polmoni, sbirciando dalla fessura dei portelloni della fabbrica del Carnevale, socchiusi per far entrare l’aria ad asciugar la carta intrisa di colla. “La preparazione del Carnevale sta andando bene, siamo nei tempi con grandi sforzi - dice Matteo Angherà di Carnival Factory - perché abbiamo sempre il problema dei capannoni in cui ci piove dentro. Ma l’amministrazione ci ha detto che il prossimo anno ci metterà finalmente mano”. Il suo carro si intitola “Connessioni in corso”, una satira sociale con messaggio positivo.

“Vedremo un serpentone che rappresenta tutto il mondo virtuale e social – spiega –, che stritola nelle sue spire i giovani, un po’ imbambolati da tutta la situazione. Ma poi da un cellulare esce fuori un ragazzo come per liberarsi da questo mondo, uscire e vivere la vita vera”. I movimenti sono a mano, motore e pistoni idraulici. Il resto sarà una sorpresa.

Poco distante Luca Vassilich sta realizzando una calcatura in carta dentro uno stampo in resina, in negativo. “E’ una tecnica già provata per altri lavori - spiega - quest’anno la metto per la prima volta nella realizzazione di un carro per capirne la fattibilità, perché questa lavorazione (più malleabile) ha bisogno del calore del sole per asciugarsi”. Da questo lavoro uscirà una delle due teste della pianta carnivora di “Clorofilla”, il secondo nuovo carro di Carnival Factory che narra la leggenda di un’isola lontana custode di segreti millenari, in cui ogni mille anni fiorisce una creatura vegetale che connette il mondo materiale al regno spirituale.