Erano state a Fano a fine agosto. E avevano contratto la Dengue, probabilmente senza nemmeno accorgersene. Ma tornate a Sesto Fiorentino sono state punte da un’altra zanzara, che con quel sangue infetto ha trasmesso il virus a un loro congiunto. Così ora anche Sesto deve fare i conti con la Dengue e l’amministrazione fiorentina dovrà al più presto partire con le disinfestazioni, rinviate al momento ma solo per via del maltempo. Insomma, il focolaio fanese ancora una volta torna alla ribalta nazionale e il caso rischia di veicolare un’immagine della città ben poco edificante. Intanto però, sui social, ironizza il virologo Roberto Burioni, che ha postato la notizia commentando: "Tranquilli, a Fano la situazione è sotto controllo, è Burioni che esagera". Il riferimento è all’allarme lanciato qualche giorno fa dal noto virologo, che aveva parlato di "situazione fuori controllo". Ed era stato criticato per l’"eccesso di allarmismo" creato nella popolazione. Oggi il medico, con gli ultimi sviluppi, ha voluto prendersi l’ultima parola.
Tornando ai tre contagiati, sono una famiglia composta da padre, madre e figlia. Secondo quanto ricostruito dall’Asl Toscana Centro, le due donne, mamma e figlia, tempo fa avevano soggiornato a Fano. Nel ritorno a Sesto una zanzara presente in Toscana avrebbe punto prima le due donne, infettandosi, e poi l’uomo, contagiando anche quest’ultimo. "La zanzara non si sposta più di 200 metri dal luogo dov’è nata mentre l’uomo prende il treno e va dove vuole" aveva ammonito Burioni. Ed è infatti quanto avvenuto, con un’infezione a 200 chilometri di distanza.
Condivide i timori di Burioni anche l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco: "Preoccupa la vastità del focolaio Marche (così lo definisce, ndr), Urgentissime misure". Anche perché "molti casi – sottolinea – non sono diagnosticati perché asintomatici o con sintomi molto lievi e questo permette al virus di diffondersi". "Quello che è successo alla famiglia toscana – affonda il colpo l’epidemiologo – può essere già successo a tanti altri che si sono spostati in altre province e dato vita a focolai locali sottotraccia". "Molti casi di Dengue, infatti, non sono diagnosticati perché asintomatici o con sintomi molto lievi. Questo permette al virus di diffondersi indisturbato prima di essere individuato. E’ urgentissimo rafforzare le misure anti-zanzare", conclude Lopalco.
Benedetta Iacomucci