Un viaggio diffuso nell’arte di Gesine Arps

A Cartoceto il lavoro della pittrice di origine tedesca protagonista di un’esposizione che si dipana tra teatro, frantoio Beltrami e bar Nanà

Un viaggio diffuso nell’arte di Gesine Arps

Gesine Arps e le sue celebri colombe

di Tiziana Petrelli

C’è un ‘fil rouge’ che unisce Parigi a Cartoceto. E’ il segno artistico della pittrice Gesine Arps che a Cartoceto produce ciò che espone nella sua galleria a due passi dal simbolo parigino di Pont Neuf. E si intitola "Sul filo dell’arte" la personale con cui Gesine Arps torna ad esporre fino al 17 novembre a Cartoceto, in tre luoghi tanto diversi quanto importanti nell’immaginario dell’artista italo-tedesca.

Una esposizione che si inserisce perfettamente nel tema di Pesaro 2024, "La natura della cultura", evidenziando il profondo legame tra natura e arte, da sempre al centro della ricerca dell’artista. Sono infatti circa 50 opere di Arps esposte lungo un percorso cittadino che si dipana dal Teatro del Trionfo al Bar Nanà passando per il Frantoio della Rocca dei Beltrami. Una mostra d’arte diffusa nel centro del paese dell’olio dop, che rappresenta un invito a esplorare il legame profondo tra natura e spirito umano, in un dialogo continuo tra memoria e innovazione, tra reale e immaginato. Ogni opera è caratterizzata da un filo conduttore, un tratto nero che spesso definisce forme e figure, come se fosse un filo di Arianna capace di guidare l’osservatore in un labirinto di emozioni e significati.

La critica Silvia Cuppini ha descritto questo filo nero come il simbolo di una connessione tra arte e natura, una linea che racchiude e rivela, e che trova ispirazione nell’Art Brut di Jean Dubuffet. Arps invita il pubblico a entrare in un mondo sospeso tra visione e realtà, dove ogni tratto e colore raccontano un frammento di esistenza che affonda le radici nella natura e si apre a una dimensione universale. La mostra "Sul filo dell’arte" è un’esperienza immersiva che non si limita a esporre opere, ma propone un percorso simbolico, un invito a riflettere sulla nostra relazione con la natura.

"In Teatro - spiega Arps - c’è una bella installazione con colombe, piccioni e scale verso il cielo. Nella mia arte la colomba è un tema ricorrente perché rappresenta la pace e la discesa di Dio in terra. Io le abbiglio per dar loro una propria personalità. Questo è il luogo più prestigioso, ma mi piaceva diffondere la mostra per unire un intero paese. I luoghi scelti passando dal tempio sacro che è il Teatro, il frantoio in cui si consacra il lavoro della terra e il bar che è il luogo della socialità e di tutti". La mostra si può visitare nei seguenti orari: a teatro le domeniche dalle 10 alle 16 e durante la settimana dalle 16 alle 18; nel frantoio le domeniche dalle 10 alle 19, durante la settimana chiamare Cristina al 338.6218064. Al bar Nanà dalle sette alle 22 da martedì a domenica e lunedì fino alle 12.30