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"’Ulivo’ pieno: mia moglie sepolta a Ravenna"

Claudio Placci, ex ingegnere, avrebbe voluto costruire una cappellina privata, ma non ha trovato posto nemmeno nel colombario

"’Ulivo’ pieno: mia moglie sepolta a Ravenna"

Il cimitero dell’Ulivo e, nel riquadro, l’ingegnere Claudio Placci

di Marco D’Errico

"Mi hanno impedito di costruire la tomba di famiglia, al cimitero dell’Ulivo, perché ritenuta un privilegio". Lo denuncia Claudio Placci, ingegnere fanese di 82 anni, deluso e amareggiato dopo il diniego ricevuto dal precedente assessore ai Lavori pubblici, Cristian Fanesi. Quindi, in alternativa, il professionista si è interessato all’acquisto di due loculi, per sé e per la moglie, ma neppure questa opzione sarebbe stata soddisfatta: "Nemmeno una nicchia ho potuto acquistare – dice Placci –, tanto che mia moglie, deceduta qualche mese fa, l’ho dovuta seppellire nella tomba di famiglia a Ravenna, sua città di origine, dove evidentemente sono più disponibili. L’ex assessore, Barbara Brunori mi aveva promesso che al cimitero dell’Ulivo avrei potuto ottenere le due sepolture in un colombario, dopo il compimento di 75 anni, ma in realtà non sono mai stati disponibili".

Placci racconta di avere rifiutato un vecchio loculo, per la moglie defunta, posto nei sotterranei del cimitero centrale: "Non ho accettato quella che ritenevo una sepoltura indecorosa, tra macchie di umidità e cavi penzolanti. Così, sono stato costretto, sobbarcandomi spese ingenti, a inumare la mia consorte nella tomba della madre, in Romagna, in attesa di poterla riportare a Fano, dove lei desiderava essere sepolta e dove la seppellirò". Placci non si definisce una persona arrendevole e si è rivolto all’attuale Amministrazione comunale per ricevere una nuova risposta: "Spero che gli attuali amministratori la pensino diversamente dai precedenti, riguardo il presunto privilegio di una tomba di famiglia, e mi concedano l’autorizzazione alla costruzione, ovviamente a mie spese. Questo avviene normalmente in tutti i cimiteri e non capisco perché a Fano non sia possibile, visto che di costruzioni private sul suolo pubblico ce ne sono diverse".

Il professionista denuncia inoltre la mancanza di nuovi loculi al cimitero dell’Ulivo: "Le uniche sepolture possibili in quel cimitero sono a terra, ma si deve dare la possibilità di scelta, giacché molte persone si lamentano da tempo, anche per le condizioni del camposanto. Dunque perché non avviare i tento attesi lavori di ampliamento?".