di Sandro Franceschetti
Camere ancora libere per la settimana di Ferragosto. E’ la poco confortante ‘stranezza’ evidenziata da Boris Rapa, titolare di un hotel a Torrette. "Dopo un maggio e un giugno andati bene, e un luglio sostanzialmente in linea con quello del 2023 – spiega -, stiamo assistendo a un mese di agosto che arranca, con un calo di circa il 5% per la prima decade e, soprattutto, stanze disponibili per la settimana clou che va dal 12 al 18, che lasciano presagire cali di fatturato importanti".
"Nel mio albergo su un totale di 50 camere per quei giorni ne abbiamo ancora 5 vuote e la maggior parte dei colleghi di Marotta si trova nelle stesse condizioni. Una cosa che fino a poco tempo fa non accadeva e che è il segno di due nuovi elementi coi quali occorrerà fare i conti. Il primo è un modo diverso di pensare le vacanze, sempre più mordi e fuggi e non più concentrate nei mesi estivi per eccellenza. Il secondo, decisamente preoccupante, è una restrizione della capacità di spesa delle famiglie italiane".
Un dato, quest’ultimo, che secondo Rapa emerge da una serie di aspetti, compresa la scelta di evitare l’’altissima stagione’: "Un numero sempre maggiore di turisti opta per i periodi nei quali le tariffe sono più economiche. Inoltre, mentre negli anni scorsi si registrava un 80% di clienti in pensione completa, adesso la maggior parte sceglie la mezza pensione o, addirittura, il solo pernottamento con prima colazione; e anche le spese extra, tipo quelle al bar, sono ridotte al minimo. A conferma di questa analisi – aggiunge - abbiamo anche un aumento di prenotazioni di circa il 12% per il mese di settembre. Insomma, siamo di fronte a un cambiamento importante, che richiede sia da parte degli operatori, sia delle amministrazioni locali e sovra comunali una riorganizzazione del sistema".
La prima ricetta per l’albergatore è una destagionalizzazione autentica: "Se maggio, giugno e settembre sono i mesi in cui si può crescere è necessario garantire anche in questi periodi gli stessi servizi (a partire dai collegamenti) che ci sono a luglio e ad agosto e organizzare manifestazioni attrattive. Inoltre, per compensare la restrizione del mercato nazionale occorre aumentare i flussi degli stranieri, che oggi sono appena il 10, 15%, investendo sui voli, sulla promozione e su accordi commerciali. La mia proposta – conclude Rapa - è di attivare lo studio di una strategia comune tra operatori e amministrazioni".