Fano, 17 gennaio 2024 – «Faccio tutto io» gli aveva detto quel consulente. Ed era vero. Ha fatto tutto lui, si è preso i soldi, le case, i conti, le quote societarie, un patrimonio da oltre tre milioni di euro frutto di quarant’anni di lavoro del regista fanese Leandro Castellani, che ieri mattina è stato ospite della trasmissione "Storie italiane", condotta da Eleonora Daniele su RaiUno.
A raccontare l’incubo del quale ancora non si vede la fine, c’erano in collegamento da Fano il regista Leandro Castellani con la moglie Maria Grazia e il figlio Aldo. Hanno ripercorso, turbati e ancora quasi increduli, l’incontro con quel ’consulente finanziario’, suggerito loro da un avvocato, in un momento di difficoltà: "Avevamo una situazione debitoria pesante – ha detto il regista –: eravamo fragili e depressi. Lui ci ha fatto svendere l’appartamento a Roma, un attico da 400 metri quadrati in via Mazzini, dicendo che bisognava fare in fretta. Poi ci ha convinto a fargli gestire direttamente i nostri conti, dicendo che in questo modo sarebbe stato più facile per lui relazionarsi con le banche. Ma quei soldi, le banche non li hanno mai visti".
Così ora la situazione debitoria iniziale resta più pesante che mai, e le banche non aspettano i tempi lunghi della giustizia. Il processo è iniziato a dicembre. E’ stato ascoltato Leandro, a maggio toccherà a Maria Grazia. Intanto la loro casa di Fano è stata messa all’asta, ma proprio il giorno prima la procedura sarebbe stata bloccata. A raccontarlo è il figlio Aldo.
"E’ stata attivata una procedura di sovraindebitamento, che però prevede la liquidazione di tutto il nostro patrimonio per pagare i debitori, cosa che al momento non siamo nelle condizioni di poter fare. Abbiamo chiesto a questa persona che è indagata non solo per truffa ma anche per circonvenzione di incapace e appropriazione indebita, di cedere le quote di un importante complesso immobiliare nei pressi di Fano, con cui potremmo saldare gran parte del debito. Lui di contro ci ha proposto un vitalizio di 2mila euro al mese. Che ovviamente abbiamo rifiutato. Basta pensare solo a quanto può valere l’albergo Borgo diffuso con 40 camere, o Palazzo della Rovere con il ristorante..."
I Castellani si fidavano ciecamente. Quell’uomo gli era stato raccomandato da un amico avvocato come un grandissimo professionista. E lui, all’inizio, non si faceva nemmeno pagare, per carpire la loro incondizionata fiducia. "Poi – racconta Maria Grazia – è scomparso. E’ andato all’estero, è irreperibile. Ma ancora su Internet si fa pubblicità spacciandosi per un guru della finanza. Mentre noi non abbiamo più niente". "Come sia potuto succedere? – si chiede Castellani – E’ molto facile scivolare nelle mani di gente vigliacca quando si è fragili e depressi".