Fano, 27 giugno 2019 - «La solitudine di Francesco. Un Papa profetico. Una chiesa in tempesta». C’era anche il vescovo Armando Trasarti alla presentazione del libro (edizioni Laterza) del vaticanista Marco Politi, martedì sera, nel cortile di Palazzo De Pili (Casarredo) che ospita la rassegna Libri in Cortile di Passaggi Festival. E la sua presenza all’incontro, coordinato dalla giornalista Alessandra Longo, non è passata inosservata sia per la posizione espressa a difesa del pontificato di papa Francesco sia sulla vicenda di don Giacomo Ruggeri, condannato nel 2014 ad un anno e 11 mesi per atti sessuali con una tredicenne.
Vicenda di cui si è tornati a parlare dopo le polemiche suscitate dalla pubblicazione, qualche giorno fa, di un articolo a firma di don Ruggeri sull’Osservatore Romano a cui sono seguite le pubbliche scuse del direttore del quotidiano «per non avere tenuto adeguatamente conto della situazione e per aver urtato la sensibilità dei lettori». Scuse giunte, secondo Trasarti «dopo che ne ho parlato con il Segretario di Stato».
Poi il vescovo ha sottolineato la solitudine in cui si è trovato quando, nel 2011, ha dovuto affrontare il caso di don Ruggeri, all’epoca parroco di Orciano e suo portavoce, oggi nella parrocchia di Pordenone dove gli sarebbe stata affidata la guida di una casa di esercizi spirituali. «Allora chiesi aiuto ai vescovi – ha ricordato monsignor Trasarti – mi risposero ‘te la vedi tu che tanto sei bravo’. Non mi hanno sostenuto nemmeno gli amici di don Giacomo che lo hanno sempre difeso e che mi hanno lasciato solo come un cane. Quella non è amicizia, per gestire certe situazioni bisogna essere affettuosamente terzi, non complici».
Poi rivolgendosi al numeroso pubblico presente: «Qualcuno stasera, qui dentro, sta diventando rosso, rosso di vergogna. Per quanto mi riguarda, ho anche ricevuto una lettera di plauso dalla Santa Sede». «La pena canonica nei confronti di don Ruggeri – ha proseguito monsignor Trasarti – è stata severissima perché gli inizi della sua nuova esperienza ministeriale fossero all’insegna della sobrietà e della semplicità della vita. Avrebbe dovuto ripartire in punta di piedi e invece non l’ha fatto».
A indurre Trasarti a ripercorre l’intera vicenda, sottolineando la serietà dei provvedimenti da lui assunti, le parole di Politi che ha accennato al caso di Fano come esempio «delle falle del sistema ecclesiastico» nel caso degli scandali sessuali all’interno della Chiesa. Anche sul pontificato di Francesco, Trasarti è stato molto chiaro: «Francesco è solo perché è un uomo profetico, combatte le ingiustizie e quindi ha contro il mondo economico, ma ha contro anche il mondo religioso: quello che arriva contro di lui attraverso i siti fa paura».
Per Politi quella espressa da Trasarti è stata una «posizione limpida perché ha fatto capire che c’è parecchia gente che prega per la morte di papa Francesco e che da parte del mondo devoto si è sviluppata un’offensiva sul web e sui social inimmaginabile. Questo perché il Papa è un protagonista dei temi nodali della nostra epoca: migrazioni, nuove schiavitù, cambiamenti climatici».
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