TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Tentato omicidio a Torrette, il dramma della famiglia Shawo. Donald in coma: lotta per la vita

E’ in coma il 54enne tecnico informatico dopo il tentato omicidio sul lungomare. Ora è ricoverato all’ospedale di Fano. Solidarietà in città

Donald Shawo, 54enne tecnico informatico

Donald Shawo, 54enne tecnico informatico

Fano, 5 giugno 2024 – Ancora un dramma per la famiglia Shawo, contro la quale quest’anno pare accanirsi un destino crudele. E’ infatti Donald Shawo, 54enne tecnico informatico, l’uomo ricoverato nella Rianimazione dell’ospedale di Fano, in stato di coma, dopo essere rimasto vittima del tentato omicidio che si è consumato nella notte tra martedì e mercoledì sul lungomare di Torrette di Fano. Per questo un 42enne fanese di origine lucana, prima dell’alba è stato arrestato in flagranza di reato per lesioni aggravate dalla crudeltà ovvero il tentato omicidio.

Era da poco passata l’una di notte, mercoledì, quando i due uomini sono venuti alle mani, perché tra un bicchiere e l’altro, pare che Shawo abbia fatto un apprezzamento (non troppo apprezzato) alla donna che era in compagnia del suo aggressore. Dalle parole, i due sono passati velocemente ai fatti. E’ nata così una colluttazione che, se in un primo momento pareva essere stata placata dai dipendenti del Four Brothers, poi è invece proseguita lungo il viale dove i due hanno continuato a prenderle e a darsele reciprocamente.

Quando però Shawo è caduto a terra semi-incosciente, l’altro ha continuato ad accanirsi contro di lui. Questo hanno appurato gli agenti del Commissariato di Fano intervenuti sul luogo, assieme ai sanitari del 118 che hanno preso in carico entrambi gli uomini. Sebbene uno in manette. Le condizioni di Donald Shawo sono apparse subito estremamente critiche. Tant’è che è stato trasportato all’ospedale regionale, dove però in Rianimazione non c’era posto per lui e così poche ore dopo il suo arrivo è stato nuovamente trasportato a Fano, nello stesso reparto, dove si trova ancora ricoverato.

Stando ai racconti di alcuni testimoni, però, sarebbe stato lui a menare le mani per primo e ad avere, ad un certo punto, estratto dalle tasche un coltello con il quale ha provato a ferire l’avversario. Ed ora tutta la città si stringe nuovamente attorno all’angoscia della famiglia Shawo, di origine irachena ma fanese a tutti gli effetti: padre madre nipoti e tre fratelli, tutti conosciuti in città ognuno nel suo ambito lavorativo, ma in particolare il maggiore, Sergio, noto avvocato del Foro di Pesaro. Sono passati infatti poco più di 5 mesi da quel tragico 21 gennaio in cui il figlio dell’avvocato Shawo è stato trovato senza vita nel suo letto. Un giovane di appena 30 anni, celibe e senza figli, appassionato di Thai Boxe, uno sport che gli aveva insegnato la disciplina e che lo aveva aiutato ad uscire da alcuni trascorsi difficili. Una fragilità emotiva, che sembrava avesse superato e che comunque lo aveva reso di una dolcezza e una sensibilità che tutti apprezzavano.