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’Super pile’ a Carrara, stop all’assalto: "Però intanto chiedono gli espropri"

Altolà di Delvecchio (Fd’I) al sindaco: "Siamo sicuri che il progetto sia definitivamente archiviato?"

Tanto per capirci, parliamo di 168 container di batterie disseminati su 3 ettari di terreno a ridosso di 4 centri abitati (Carrara, Cuccurano, Falcineto e Lucrezia) in cui risiedono circa 8mila persone. E’ questo a cui ci si riferisce quando si parla di centrali Bess, ovvero "battery energy storage system", meglio ancora "sistemi di accumulo dell’energia a batteria". Insomma delle ’super-pile’. Esiste un progetto, su cui il Comune ha già dato parere negativo, per un impianto di 175 Mw di potenza, proposto dalla società Bess Fano srl che si vorrebbe far sorgere a Torno, non lontano dalla centrale elettrica di Carrara. Tutto a posto quindi?

Non proprio. Perché il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Davide Delvecchio ha scovato sull’albo pretorio un annuncio con cui la stessa società, malgrado la bocciatura, fa una richiesta di esproprio per pubblica utilità delle aree oggetto di progetto, in zona Torno, "senza tenere conto della chiara volontà del Consiglio Comunale di respingere l’iniziativa. Tale atto – tuona Delvecchio – appare come un’inaccettabile manifestazione di arroganza che necessita di una ferma condanna pubblica".

Delvecchio ha presentato in proposito una interrogazione urgente con cui chiede al sindaco "quali azioni intenda intraprendere per tutelare il territorio di Carrara, Falcineto e Torno, già fortemente compromesso dalla presenza della centrale elettrica e dal progetto della nuova infrastruttura Adriatic Link, e per impedire un ulteriore scempio ambientale derivante dal progetto Bess". Delvecchio suggerisce di proporre, in collaborazione con la Regione Marche, "un vincolo preordinato che possa salvaguardare le aree adiacenti alla centrale elettrica, al fine di prevenire futuri progetti impattanti e, nel contempo, impedire l’attuazione del progetto Bess". Infine, a mali estremi, il consigliere avanza l’ipotesi di " un’ordinanza contingibile e urgente per bloccare il progetto della società Bess Fano srl".

La delibera relativa al progetto fu bocciata lo scorso ottobre in quanto l’intervento non risultava "conforme agli strumenti urbanistici vigenti nel Comune di Fano". Resta da capire quanto vincolante sia questa bocciatura. Non troppo, sembrerebbe.

Benedetta Iacomucci