ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Stupro di gruppo: "Prima gli spinelli poi la violenza"

La 16enne della Valconca ha ripercorso gli abusi. Sotto accusa un 17enne e un 18enne fanesi.

Sulla vicenda indagano i carabinieri (foto di repertorio)

Sulla vicenda indagano i carabinieri (foto di repertorio)

"Dopo che mi hanno fatto fumare, non ci ho capito più nulla. È stato a quel punto che mi sono sentita male, ho detto loro che non volevo più sapere niente. Ma mi hanno aggredita comunque e stuprata". È non senza fatica che ieri mattina davanti al giudice per le indagini preliminari Raffaella Ceccarelli la ragazzina di 16 anni residente in Valconca ha ripercorso – e di fatto confermato – la violenza sessuale subita in una sera dello scorso agosto. Una serata dell’orrore in cui la giovane, secondo la ricostruzione dei carabinieri, coordinati dal pm Davide Ercolani, si era data appuntamento con due giovanissimi, due ragazzi di 17 e 18 anni fanesi, con i quali aveva concordato una prestazione sessuale dietro compenso. Ma sarebbe stato davanti al rifiuto di lei che, i due, disinteressandosi del suo stato di alterazione psicofisica nonché del netto rifiuto ribadito, l’avrebbero comunque violentata, consumando uno stupro di gruppo per cui a novembre i due sono stati arrestati e trasferiti in carcere, il maggiorenne a Villa Fastiggi, il minorenne a Bologna.

Ieri, la presunta vittima della violenza di gruppo è stata ascoltata in audizione protetta in sede di incidente probatorio, cristallizzando così la propria testimonianza ammettendo quindi la propria attività di ’baby squillo’, ma confermando con forza che quella sera da parte sua era arrivato il netto rifiuto di consumare un rapporto con i due ragazzini. "Non ne volevo sapere più nulla", ha detto la 16enne al giudice, non confermando di conoscere già la coppia di amici, con i quali – stando ad una perizia presentata dalla difesa dei due – la giovane aveva invece già avuto un incontro sessuale (in questo caso consenziente) a marzo.

L’incidente probatorio si è svolto alla presenza di due procure: quella di Rimini rappresentata dal pm Davide Ercolani e quella dei minori (pm Caterina Sallusti). I due indagati, il maggiorenne è rappresentato dall’avvocato Massimiliano Orrù e il minorenne da Alberto Poli, si trovano ancora in carcere in esecuzione della misura cautelare emessa a loro carico e per il 18enne il legale difensore ha chiesto la scarcerazione e quindi gli arresti domiciliari.

Secondo le accuse quella sera i due si erano dati appuntamento con la 16enne attraverso i social e in un paese della Valconca si erano incontrati per fumare qualche spinello e, poi, consumare la prestazione sessuale pattuita. Ma sotto l’effetto dello stupefacente, la 16enne si era poi sentita male, negandosi ai due ragazzini, che a quel punto avrebbero deciso di abusare in gruppo di lei. Il tutto prima di abbandonarla in strada nel cuore della notte, mentre la 16enne si trovava in completo stato confusionale.