BEATRICE TERENZI
Cronaca

Sprangata in testa dopo la partita di calcio a 5: “Lo sport che gioco e insegno non è questo”

Il fanese Fabio Cafiero colpito dopo il match contro Cerreto d’Esi. “Resta la rabbia di aver trovato intorno a me silenzio e omertà”

Fabio Cafiero, comunque sorridente dentro l’ambulanza, il giorno dell’aggressione

Fabio Cafiero, comunque sorridente dentro l’ambulanza, il giorno dell’aggressione

Fano, 30 gennaio 2025 – La rabbia resta. Insieme alla cicatrice. Quel segno impresso venerdì scorso, al fanese Fabio Cafiero. Il giocatore di calcio a 5, al termine di una partita, è stato colpito da una spranga volante alla testa che gli ha procurato una frattura cranica importante. “Certe cose non devono succedere in nessuna circostanza della vita, figuriamoci nello sport”. A parlare è la stessa vittima di un gesto ingiustificabile che poteva provocare conseguenze ancora più gravi. Tutto è nato durante la partita di serie C1 tra Fortuna Fano e Cerreto d’Esi giocata alla Trave venerdì sera scorso. “Uno sputo di un giocatore avversario ad un nostro compagno di squadra ha infiammato la sfida – racconta Cafiero che di professione è insegnante di Scienze Motorie -, il gesto ha aizzato i nostri tifosi che verbalmente, per tutto il match, hanno insultato l’autore della riprovevole azione”.

A fine incontro la situazione precipita e succede il grave incidente: “Dopo i saluti vedo che un gruppo di nostri supporter si dirige di corsa verso gli spogliatoi, capisco che hanno intenzioni poco amicali verso gli ospiti e quindi mi precipito per fermarli”. Un comportamento da premiare che invece si trasforma in una tragedia: “Esco dal portone del campo, faccio un passo e mi arriva una spranga di ferro di 40 centimetri sopra l’orecchio sinistro, se mi fosse arrivata alla tempia non sarei qui a raccontarvela – ricorda Cafiero, classe ‘93 appena sposato –: nella sfortuna, mi è pure andata bene, perché l’oggetto contundente prima di franarmi in testa ha rimbalzato nella tettoia, attutendo leggermente l’impatto”.

Cafiero sente il colpo, si ripara il capo con le mani ma ugualmente la spranga gli spacca la testa, facendogli uscire tantissimo sangue: “I miei compagni intervengono subito, mi sdraiano a terra, sono un lago di sangue, tampono come posso, chiamano l’ambulanza che ci ha messo un po’ ad arrivare”. Un mese di prognosi e tanta paura. “Lunedì sono andato a fare denuncia al commissariato, ci sono delle indagini in corso, sono stati chiamati i testimoni, non ho visto il viso di chi mi ha lanciato la spranga”.

Anche se il tubo di ferro non era destinato a Fabio, viene ovviamente condannato il gesto: “Quello che più mi è dispiaciuto è che solo due persone si sono rese disponibili per testimoniare. Intorno c’è omertà. Vorrei lanciare un messaggio: quando accadono episodi di questo genere è necessario farsi sentire in tutti i canali, bisogna renderli pubblici e condannarli”. Cafiero ha però ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà da amici, compagni, ex compagni di club, alunni e genitori degli alunni. “E pensare che quella di venerdì era la mia prima partita con il Fortuna Fano, prima giocavo con l’Eta Beta Fano che tra l’altro nella gara di domenica ha appeso uno striscione sugli spalti dove ha fatto sentire tutto il suo affetto nei miei confronti”.

Fabio, oltre a insegnare a scuola e giocare a calcio a 5, allena i bambini. “Ora dovrò stare un mese a riposo – conclude -, poteva capitare a chiunque quello che è successo a me, è un grave episodio di violenza. In tutti gli ambiti della vita bisogna trasmettere i valori non l’aggressività”. La partita è terminata 1-2 per il Cerreto d’Esi, ma alla fine non ha vinto nessuno.