ANNA MARCHETTI
Cronaca

Sorpresa al cantiere dell’Arzilla Ruspa s’imbatte nell’antica fornace

I reperti sarebbero di origine medievale non romana. La Soprintendenza: "Impossibile ampliare lo scavo. I lavori possono procedere". Il vicesindaco Fanesi: "Sta emergendo una scarsa stabilità della scarpata"

di Anna Marchetti

Ciclabile dell’Arzilla: le ruspe s’imbattono in una antica fornace. Sono stati proprio i lavori in corso lungo il torrente, dove si sta realizzando la contestata ciclabile, a far emergere i resti della fornace che in un primo momento si è pensato fosse di epoca romana, in realtà sembra sia molto più recente. "È stata intercettata una struttura – conferma Raffaella Ciuccarelli, funzionario archeologo della Soprintendenza delle Marche – visibile nella sezione della parete tagliata: le caratteristiche della tecnica costruttiva possono far ricondurre a una fornace, presenza compatibile con il luogo dov’è stata trovata: lungo il fiume, fuori dalla città e scavata interamente nella roccia".

Vista la particolarità del ritrovamento, proprio sulla scarpata, è difficile dare una data precisa alla fornace, potrebbe collocarsi in un periodo che va dal ‘500 al ‘700. "I frammenti di muratura visibili – spiega Ciuccarelli – fanno pensare che non sia di epoca romana ma moderna. Purtroppo si sviluppa tutta dentro il terreno e per motivi di sicurezza non è possibile ampliare lo scavo e portare alla luce la struttura". "Quando si fanno lavori di scavo – aggiunge il vicesindaco Cristian Fanesi – è obbligatoria la sorveglianza archeologica com’è stato nel cantiere dell’Arzilla". Quindi appena emersi i primi resti, i lavori sono stati sospesi e sono stati analizzati i pochi reperti rinvenuti.

"Quello che abbiamo potuto fare – conclude Ciuccarelli – è ripulire l’area, documentare il ritrovamento e il suo posizionamento. Adesso si potrà procedere con il lavoro, proteggendo la struttura". La scoperta di fornaci, anche di epoca moderna, è abbastanza frequente. Solo a gennaio di quest’anno, i resti di un’altra fornace del 1800, sono stati individuati in fondo a via della Giustizia, di fronte all’area camper. In quella occasione, le condizioni dello scavo, effettuato in via preventiva rispetto all’apertura del cantiere, hanno facilitato il lavoro degli archeologi, permettendo di individuare una struttura ottocentesca per la produzione di mattoni in argilla. "Quello che possiamo dire – aggiunge il vicesindaco Fanesi – è che i lavori di questi giorni lungo la ciclabile dell’Arzilla stanno mettendo in rilievo la scarsa stabilità di quella scarpata, tra l’altro realizzata con materiale di riporto".

Insieme alla terra sarebbero state ritrovare anche macerie "ammassate in quel punto – fa notare Fanesi – in modo del tutto innaturale". Stiamo parlando del tratto di scarpata nel quale si sta costruendo il muro di contenimento o gabbionata, fortemente contestato da cittadini, residenti e ambientalisti. I recenti ritrovamenti non incideranno sul programma dei lavori. Il primo stralcio dovrà essere terminato entro la fine di maggio per consentire la riapertura della pista durante i mesi estivi. Da settembre riaprirà il cantiere con il completamento delle opere (illuminazione, pavimentazione e verde) che dovranno essere concluse entro dicembre 2022.