Fano, 7 agosto 2024 – La chiesa del patrono, San Paterniano a Fano, diventa un ulteriore problema per il vescovo Andreozzi. L’ordine dei frati cappuccini ha infatti deciso di lasciare il convento che ospita, anzi, meglio, ospitava, la mensa per i poveri che oggi ricevono solo pasti da asporto. Perché la struttura ora ha una quindicina di ragazze rifugiate inviate dalla Prefettura, e una ha partorito nei giorni scorsi.
Una scelta non indolore, questo cambio di rotta della mensa e dei posti letto, perché ha portato alle dimissioni di Laura Cecconi che per una vita ha mandato avanti questa istituzione da sempre cara alla cittadinanza che contribuiva anche a sostenere attraverso donazioni. La chiesa di San Paterniano di piazza Sansovino che è della curia resta di pertinenza della diocesi che si dovrà anche sobbarcare – ma non è certo – il convento e quindi anche la gestione della mensa.
I tempi della partenza dei frati non sono certi, perché secondo alcuni le valige le faranno per inizio del nuovo anno, per altri invece i tempi potrebbero anche allungarsi di qualche mese. Comunque una decisione che l’ordine dei cappuccini della provincia Picena ha già preso. Va detto che molti ordini sono in grande difficoltà economica per cui molti beni vengono posti in vendita. Vale la pena a questo proposito ricordare il convento di Santa Maria Nuova, proprio alle spalle di piazza XI Settembre che è stato ceduto ad una impresa edile che vi ha realizzato degli appartamenti.
Ma che aria c’è dentro il convento di San Paterniano? Telefonata: Vorrei parlare con il priore... Risposta: “Non c’è”. Lei è un frate? Risposta: “Sì, sono un frate”. Potrei sapere il suo nome? Risposta: “No”. Chiuso il telefono in faccia.
Comunque sia un ulteriore problema, tra gli altri, per il vescovo la gestione, messe comprese, della chiesa e della struttura di San Paterniano anche perché la carenza di vocazioni sta creando, con il passare del tempo, situazioni di grande difficoltà in molte parrocchie cittadine.
All’interno di questo quadro occorre poi aggiungere che la casa del clero, in pieno centro, attaccata all’episcopio, è da qualche tempo vuota. Perché i cinque sacerdoti anziani che ospitava sono stati tutti trasferiti in un centro a Saltara. Per cui questi spazi – si sta parlando di dodici stanze alcune dotate anche di uno studiolo, sono rimasti vuoti.
Cosa vorrà farci e come vorrà utilizzare questo grande spazio la Curia non si sa ancora. Comunque non risultano, perlomeno fino a quando era in carico la vecchia giunta guidata da Massimo Seri, richieste di cambio di destinazione d’uso per l’ex casa del clero, oppure richieste di ristrutturazione da parte della Curia.