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Politeama, un secolo di grandi visioni. Ma oltre ai film c’erano pure i cavalli

Il 25 dicembre del 1924 iniziava l’avventura del cinema cittadino per antomasia, gestito dai Casanova. Portava il nome dell’impresario fanese Cesare Rossi che lanciò Eleonora Duse nel mondo del teatro.

Politeama, un secolo di grandi visioni. Ma oltre ai film c’erano pure i cavalli

Il 25 dicembre del 1924 iniziava l’avventura del cinema cittadino per antomasia, gestito dai Casanova. Portava il nome dell’impresario fanese Cesare Rossi che lanciò Eleonora Duse nel mondo del teatro.

di Silvano Clappis

Il cinema "Politeama Cesare Rossi" festeggerà quest’anno i suoi 100 anni dalla nascita con iniziative che si protrarranno pure l’anno prossimo. L’inaugurazione di quello che nel Novecento e fino ad oggi è stato il cinema cittadino per antonomasia avvenne, infatti, il giorno di Natale, 25 dicembre 1924.

Il grande cinema nacque esattamente dove si trova ora, con un palcoscenico per gli spettacoli – vi si esibì agli inizi anche il circo equestre con ben 20 cavalli! - e porta fin da subito il nome di un attore e capocomico fanese, Cesare Rossi (1829-1898), che da giovane fu volontario nella I Guerra d’Indipendenza e da impresario teatrale fu colui che lanciò Eleonora Duse. Sorge con una ragione ben precisa: essere un cinema di cultura laica, visto che fino a quel momento il cinematografo era appannaggio di sale non proprio adatte a questo genere di spettacolo.

All’arrivo dei primi film, Fano disponeva solo del Teatro della Fortuna per le proiezioni, mentre l’alternativa era rappresentata dai cinematografi ambulanti. Fiorangelo Pucci e Valerio Angelini nel loro "1896-1914. Materiali per una storia del cinema dalle origini" (Studioforma Editore), segnalano che Fano ha la sua prima sala permanente nel 1908, si tratta del cinema "Corso" in via San Giovanni, via che non esiste più, di proprietà del signor Sgarzini. Qualche mese più tardi apre il Cinematografo Olimpia, di proprietà di Malandra e Lodovichetti, ricavato nelle vicinanze di Palazzo Malandra, lungo corso Vittorio Emanuele (oggi corso Matteotti). Anni fa c’era il cinema Corso. Più tardi sbarcherà il Cinema Centrale dei fratelli Sperandini.

Ma il Gazzettino del 5 gennaio 1923, apre la polemica. Rileva da un lato come il fatto di dare in uso il Teatro della Fortuna per le proiezioni di pellicole sollevi qualche critica e dall’altro come i fanesi non abbiano la possibilità "di fruire di un discreto cinematografo", per cui il teatro sembra essere l’unica risorsa. C’è bisogno, dunque, di una sala più rispondente alle esigenze del nuovo pubblico. "L’idea del Politeama venne ad un industriale della seta – racconta Giovanni Casanova, attuale gestore – Mariano Giuliani e a suo figlio Giulio il quale, avendo bisogno di soci esperti di opera lirica e attenti alle nuove forme di spettacolo, pensò di affidarsi ai fratelli Alceo, Carlo e Guido Casanova, i miei avi".

L’impresa fu veloce. Il 5 aprile 1924 la società acquistò l’ex conservatorio delle orfane dalla Congregazione di Carità e si mise all’opera. "Utilizzando i capitali dello zio materno Eligio Borgogelli e l’esperienza muraria di un altro socio, il capomastro Gustavo Torcoletti, – prosegue Giovanni Casanova – in otto mesi il cinema era già pronto per essere inaugurato a Natale con la Bohème. Lavori eseguiti sotto la guida dell’ingegnere capo del Comune di Fano Carlo Ughi per le modifiche strutturali e l’attenta sorveglianza del Regio ispettore alle Belle Arti Vittorio Menegoni per i restauri". Riscaldato a termosifone, con buffet e guardaroba!

Salvo una breve parentesi nel 2006 alla famiglia Giometti e poi alla Fondazione Gabbiano Senigallia che ha lasciato al tempo del Covid, e un passaggio alla famiglia Montanari, il Politeama Cesare Rossi è rimasto nelle mani dei Casanova e Torcoletti per quattro generazioni.