"La Dini Salvalai rimanga una piscina, con funzioni sociali e gestita dall’associazionismo". La sfida è stata lanciata nel consiglio comunale di martedì sera dal consigliere di M5S, Francesco Panaroni, alla giunta di centrodestra e in particolare all’assessore allo Sport Alberto Santorelli. "E’ prematura ogni valutazione" replica l’assessore che proprio durante il Galà dello Sport, la scorsa settimana, aveva confermato la volontà del Comune di acquistare la Dini Salvalai dalla Provincia e di lanciare un concorso di idee per la sua trasformazione in palestra": "Una strada – conferma – che mi piacere perseguire".
Panaroni, però, insiste per mantenere la piscina e farne un uso sociale. "La Dini Salvalai, – prosegue l’esponete dell’opposizione – dismessa dopo l’avvio del nuovo impianto Nuotiamo, potrebbe essere venduta dalla Provincia al Comune per circa 20mila euro. Ovviamente vanno valutati attentamente gli aspetti economico-finanziari, per la bonifica dall’amianto, per la ristrutturazione, per la gestione onerosa che comporta una piscina". Prosegue Panaroni: "Siamo sicuri che il Comune, coinvolgendo il mondo del sociale e dell’associazionismo, abbia la possibilità concreta di disporre di una seconda piscina, anche più accessibile in mobilità dolce (a piedi e in bicicletta ndr), in quanto posizionata a Sant’Orso e quindi collegata da piste ciclabili. Nessuna concorrenza tra i due impianti natatori, ma una offerta plurale, con un occhio specifico agli anziani, alle scuole, al mondo della disabilità, ai ragazzi". E ancora Panaroni: "Santorelli accetti la sfida e valuti, nell’interesse della città e del territorio, questa eventualità".
an. mar.