Piazza Costa, scavi conclusi. Ma la nuova pavimentazione slitta

Gli scavi archeologici a Fano in piazza Costa sono terminati, ma la pioggia ritarda la pavimentazione. Resti romani confermati, ma incertezze sull'edificio trovato. Prossima fase a gennaio.

Piazza Costa, scavi conclusi. Ma la nuova pavimentazione slitta

Gli scavi archeologici a Fano in piazza Costa sono terminati, ma la pioggia ritarda la pavimentazione. Resti romani confermati, ma incertezze sull'edificio trovato. Prossima fase a gennaio.

In piazza Costa scavi archeologici conclusi. La seconda fase dei lavori è terminata ma considerato che da oggi è prevista la pioggia per tutta la settimana (poi seguiranno diversi giorni per asciugare il terreno), la messa a terra della nuova pavimentazione non inizierà prima di ottobre. Di conseguenza slitterà a gennaio 2025 la terza fase del cantiere (lato bar Darderi da via Arco d’Augusto a via Montevecchio). "Questo per consentire agli operatori di piazza Costa – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Gianluca Ilari – di svolgere in serenità le loro attività commerciali nel periodo natalizio". "Non c’è una fonte ufficiale o una dichiarazione – fa notare l’archeologo Gabriele Baldelli, ex funzionario della Soprintendenza che per tutta l’estate, con un gruppo di cittadini, ha chiesto in piazza Costa degli scavi approfonditi – che ci spieghi cosa sia stato ritrovato nell’area che si va a ricoprire con il cemento. Non ci sono neppure i pannelli esplicativi promessi: chissà se li vedremo mai". "I pannelli sono già stati predisposti dal Comune – assicura Ilari – sono al vaglio della Soprintendenza".

In realtà questa seconda fase degli scavi ha confermato, anche se non sono stati ritrovati i resti della strada, la presenza del cardine massimo che attraversava l’odierna piazza Costa in prossimità delle due fogne romane rinvenute sul lato della pescheria che guarda al ristorante ’il Bello e la Bestia’. Non è stato invece possibile definire la natura dell’edificio a cui appartengono il muro semicircolare, rivenuto nella fase finale di questa seconda fase degli scavi, addossato ad un’altra struttura muraria ancora più robusta. Gli esperti non escludono si possa trattare di un edificio pubblico. Qualcosa di più potrebbe emergere a gennaio negli scavi della terza area". Terza area che dovrebbe corrispondere al giardino annesso alla chiesa e convento di San Daniele che occupavano gran parte della piazza e che furono demoliti nel 1910.

Il suggerimento di Baldelli è di "non chiudere completamente il secondo settore, ma lasciare quel piccolo fazzoletto di terra nel quale sono state trovate le mura per verificare se i resti dell’edificio proseguono anche nel terzo settore. Credo si possa fare un eccezione al rigido rispetto del cronoprogramma".

Anna Marchetti