"Trasformare piazza Andrea Costa in una piazza archeologica sul modello di largo di Torre Argentina a Roma". Il comitato del centro del storico si unisce all’appello che quasi 200 cittadini hanno rivolto all’Amministrazione comunale perché Fano non perda l’occasione di un’indagine archeologica più approfondita che riguardi l’intera superficie di piazza Costa e che aiuti a comprendere meglio lo sviluppo urbanistico della città romana.
"I lavori attualmente in corso sono una grande opportunità – afferma il Comitato cittadino – la piazza va indagata in tutta la sua estensione e poi va rivisto il progetto". Si pensa in grande: trasformare la riqualificazione di un semplice parcheggio, seppure dotato di nuova pavimentazione, in un vero e proprio parco archeologico. Ovviamente incompatibile con la presenza delle bancarelle che pertanto andrebbero trasferite altrove. La soluzione proposta dalla giunta Seri, poco prima dell’inizio dei lavori, di spostare gli ambulanti al Pincio era stata decisamente bocciata dagli stessi operatori economici determinati a rimanere tutti in piazza Costa, convinti che la loro forza (ambulanti, commercianti ed esercenti della pescheria) fosse nell’unità.
Del trasferimento degli ambulanti di piazza Costa si sono espressi recentemente anche i cittadini e le associazioni che la scorsa settimana hanno suggerito al sindaco Luca Serfilippi "di non avere fretta nel chiudere il cantiere". In alternativa alla soluzione del Pincio, il Comitato del centro storico propone per gli ambulanti di piazza Costa il giardino della Rocca Malatestiana, convinto che la valorizzazione degli scavi archeologici avrà benefici positivi, dal punto di vista economico e turistico, per gli stessi operatori. "Come Comitato cittadino – ribadiscono – abbiamo chiesto alla giunta Serfilippi di essere sempre coinvolti su tutte le decisioni del centro storico, compreso il futuro di piazza Costa". E ancora: "Non si capisce perché nei mesi scorsi sono state organizzate diverse visite guidate su quanto emerso nella prima fase degli scavi (l’area compresa tra la pescheria e il ristorante Il Bello e la Bestia), mentre ora la zona dove sono in corso le indagini archeologiche (tra la pescheria e via Montevecchio ndr) è interdetta alle visite: aprite tutto e affrontiamo insieme i problemi".
Il Comune, però, attraverso l’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Ilari ricorda che piazza Costa "non è un sito archeologico" e conferma la decisione di chiudere al più presto questa seconda fase del cantiere, per poi pavimentare le due aree già sistemate e trasferirvi gli ambulanti per metà ottobre. Solo allora si potrà iniziare la terza fase degli scavi (lato via Arco d’Augusto) quella considerata più interessante dal punto di vista archeologico.
Anna Marchetti