Ore d’apprensione per Marfori. In coma dopo il malore in piscina

L’avvocato 83enne, anima dello sport fanese, è ricoverato a Torrette dopo l’incidente una settimana fa

Ore d’apprensione per Marfori. In coma dopo il malore in piscina

Ore d’apprensione per Marfori. In coma dopo il malore in piscina

Sono giorni di apprensione per la comunità fanese, che si è stretta tutta attorno alla famiglia degli avvocati Marfori. Si trova infatti in coma farmacologico dopo un malore accusato il 25 giugno mentre nuotava in piscina, Luigi Marfori, 83 anni compiuti tre giorni fa nel letto della Rianimazione dell’Ospedale regionale di Torrette, dove è ancora ricoverato. Avvocato Marfori, proprio come il figlio Alessandro che ne ha seguito le orme condividendo lo studio in pieno centro storico e a cui tanti colleghi, in queste ore stanno facendo arrivare messaggi di incoraggiamento. La prudenza dei medici ha lasciato poche speranze alla famiglia per una piena ripresa, ma la tempra forte di quel fisico da sempre votato allo sport sta lottando per rimanere aggrappato alla vita.

Il malore si è verificato nella piscina del camping Stella Maris, dove l’avvocato si era recato con la famiglia per trascorrere qualche ora di relax. Improvvisamente Marfori si è sentito male, ha cominciato ad annaspare ingoiando acqua e perdendo i sensi. Gli altri bagnanti lo hanno estratto dall’acqua praticandogli subito il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale in attesa del 118. Stabilizzato dai sanitari, Marfori è stato trasportato in Ancona, dove i neurologi hanno riscontrato gravi danni cerebrali causati dalla prolungata mancanza di ossigeno.

Per tre lustri presidente del Panathlon Club di Fano, Marfori è un tassello importante della pallavolo fanese e per questo ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla Federazione Nazionale. La passione gli era nata ai tempi del liceo classico Nolfi, grazie al professor Aldo Zengarini che lo inserì nel gruppo sportivo scolastico. Quella passione crebbe negli anni al punto che nel 1962 fondò la sezione femminile della Juventina, con i compianti amici Roberto Piergentili e Claudio Schermi, sulle orme del settore maschile molto attivo nel campo retrostante la Cattedrale di cui Don Paolo Tonucci era viceparroco, poco prima di partire missionario per il Brasile. Poi il salto, quando la squadra, fino a quel punto parrocchiale, assunse la denominazione di Alma Juventus Pallavolo. Nel team tecnico entrò anche Gherardo Tecchi, presidente della Federazione Ginnastica d’Italia. Con lui, nel maggio 1973, Marfori portò la squadra alla svolta epocale della pallavolo fanese: la serie A. Per l’occasione "l’amministrazione comunale fece costruire a tempo di record la palestra Trave" raccontava sempre Marfori.

Tiziana Petrelli