
Per rilanciare il turismo la giunta ha condizionato la trasformazione degli hotel in appartamenti al recupero dei posti letto persi. "A Pesaro ha funzionato, ma noi qui abbiamo delle ’miniature’".
di Anna Marchetti
Oscilla tra interesse e scetticismo la posizione degli albergatori fanesi sulle nuove norme della giunta Serfilippi per evitare il calo dei posti letto e rilanciare il turismo alberghiero. A far discutere è soprattutto la scelta dell’esecutivo di legare la trasformazione degli hotel chiusi in appartamenti residenziali (adesso poteva avvenire dopo 5 anni dalla cessazione dell’attività) al trasferimento dei posti letto su un altro albergo (nuovo o da riqualificare). Questo in qualunque parte della città si trovino le strutture alberghiere.
"Non sono né favorevole né contrario – commenta Mauro Giampaoli, per molti anni funzionario comunale al Turismo e che ha contribuito alla gestione dell’hotel Paradise (di proprietà della moglie) fino alla chiusura nel 2023 –. Più che un lavoro era una vocazione. Con l’impegno dei componenti della famiglia siamo riusciti per 15 anni a tenere l’albergo aperto tutto l’anno, chiudevamo solo un mese, a novembre. Parliamo di una struttura di 19 camere che, con gli standard di oggi, diventerebbero 9, e che non ha lo spazio per essere ampliata". L’hotel, in vendita da 10 anni, non ha finora trovato acquirenti, nonostante la posizione invidiabile, proprio sulla spiaggia di Sassonia. Serviranno le nuove regole ad attirare gli investitori su Fano? "Non so quale sarà la risposta, su Pesaro questa operazione in parte ha funzionato con la differenza, però, che nella maggior parte dei casi gli alberghi sono di 70-80 camere, mentre quelli fanesi sono ‘miniature’ che insistono su superfici limitate".
L’attenzione di molti proprietari di alberghi è rivolta all’ex Vittoria Colonna che, nel caso dovesse essere trasformato, almeno parzialmente, in hotel potrebbe accogliere i posti letto delle strutture ora chiuse. "Una località turistica per essere tale – commenta Boris Rapa, referente di Assohotel e titolare a Torrette dell’hotel Casadei che funziona ottimamente – deve essere in grado di dare ospitalità in occasione di eventi importanti e questo lo fanno soprattutto gli alberghi con almeno 35-40 camere: più hotel ci sono, più una destinazione turistica cresce. I principi comunali sono corretti ma attendiamo di capire come saranno attuati". Rapa inoltre insiste sulla necessità di realizzare una struttura polifunzionale per eventi sportivi, congressi, concerti e individua in Fantasy Word la location per la realizzazione del palazzetto dello sport. "Il 70% delle strutture alberghiere allungherebbe la stagione – afferma –: chiuderebbe a novembre (non a settembre) e aprirebbe a marzo".
"Il settore alberghiero – ricorda Katia Panaroni, titolare degli hotel Elizabeth Due e Corallo – è in forte crisi perché i costi sono elevatissimi e le regole pressanti. Noi teniamo duro. Quello che serve agli alberghi è la presenza continua di gente, tutto l’anno. Non servono kermesse eclatanti ma piccoli eventi continuativi: una delle manifestazioni che attira più gente è sicuramente la Collemarathon". "Condivido l’obiettivo dell’amministrazione di potenziare il settore alberghiero, soprattutto nel lungomare – aggiunge il presidente di Alberghi Consorziati e titolare dell’hotel Metauro, Luciano Cecchini –, ma alle strutture lato monte va lasciata la possibilità di trasformarsi in appartamenti residenziali senza vincoli".