Pesaro, 5 febbraio 2022 - "Mi ha chiamato il primario del reparto di Cardiologia di Pesaro dottor Tarsi dicendosi dispiaciuto per quanto successo. Si è anche offerto di visitarmi immediatamente". A parlare è il 51enne di Fano A.Q. che, dopo aver prenotato una visita cardiologica a pagamento al Santa Croce, si è visto accompagnare alla porta subito dopo aver rivelato di non esser immunizzato, malgrado avesse un forte dolore al petto e dunque la necessità di una visita specialistica.
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Ed ecco cosa ha risposto l’azienda ospedaliera Marche Nord a nome del primario di Cardiologia Giovanni Tarsi. Nella nota si ipotizzano dei provvedimenti disciplinari per il medico che si è rifiutato di visitare il 51enne: "Si intende ribadire come la Cardiologia, senza discriminazione alcuna, presta la propria assistenza e cura a tutti i cittadini, secondo i principi di uguaglianza ed equità che ispirano l’attività di ciascun operatore, per il ruolo che è chiamato a svolgere. La tutela della vita e della salute psico-fisica sono valori imprescindibili che l’Azienda attua nel rispetto della libertà e della dignità della persona, sui quali si fondano i protocolli aziendali. Pur in questa situazione emergenziale, con l’intento di tutelare sia la salute individuale che collettiva, i protocolli aziendali prevedono la verifica del Green Pass solo per gli accompagnatori dei pazienti che accedono all’interno delle strutture ospedaliere, garantendo, quindi, ad ogni paziente la necessaria assistenza, indipendentemente dalla propria condizione. In merito al caso specifico, ci si riserva di effettuare le opportune verifiche per accertare quanto dichiarato dal paziente e provvedere ad attuare eventuali provvedimenti che si renderanno necessari. Nel contempo, il dottor Tarsi si è attivato per garantire la mancata prestazione al paziente, al fine di fornirgli quanto prima l’assistenza di cui necessita".
Quanto accaduto è stato segnalato anche al tribunale del malato per evitare che possa succedere di nuovo e questo ha portato all’apertura di una istruttoria. Dice il paziente 51enne raggiunto ieri sera al telefono: "Io ho apprezzato che qualcuno si sia fatto vivo dall’azienda ospedaliera telefonandomi per accertare i fatti riportati correttamente dal giornale".
"Ma ora mi auguro – conclude il 51enne – che questo trattamento ricevuto che ritengo non corretto non capiti in futuro a nessun altro".
ro.da.